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OPUS PISTORUM di HENRY MILLER – Recensione di Daniela Torrisi

opus-pistorum-copQuesto è un romanzo che Henry scrisse su commissione di un amico, il quale gli chiese di creare qualcosa che parlasse di sesso in maniera esplicita, e Miller trovandosi in gravi difficoltà economiche non poté fare altro che accettare, e ciò che ne venne fuori “Opus Pistorum”, che non può essere definito un libro. E’ meno di un libro e per certi versi è molto più di un libro. Perché è fantasia che trasuda. E’ inchiostro che vibra e carne che trema, è qualcosa che va oltre le più spinte fantasie umane; probabilmente molti di noi non hanno mai nemmeno pensato di fare ciò che viene narrato in questo libro. Non c’è una storia, un filo narrativo. Questa è una “storia senza storia” ambientata in una Parigi trasgressiva e bohémien. Il lettore può solo seguire le avventure di Alf, il protagonista, e di una combriccola di personaggi appena abbozzati. A parlare non sono i loro pensieri, le loro emozioni, ma i loro corpi, le loro esperienze sessuali. Orge, messe nere, scambi di coppia, incesto. Utilizza una scrittura molto forte, cruda, scurrile, priva di qualsiasi eufemismo. Libro, quindi dissoluto. Depravato. Pornografico. Ma di una pornografia sana e intelligente, perché tende fino all’inverosimile l’immaginazione del lettore e lo stuzzica, lo rende partecipe. L’unico consiglio che posso darvi è di non iniziarlo nemmeno se non siete leggermente deviati mentalmente come l’autore, anche perché, basteranno le prime due pagine per capire se siete portati per questa lettura o no. Miller, o lo ami o lo odi; non ci sono vie di mezzo.
(Daniela Torrisi)

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