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Ospedale di Acireale, Enzo Dato scrive all’Assessore Guicciardi

vincenzo-dato-Assessore Baldo Gucciardi:
assessore.sanita@regione.sicilia.it
assessorato.saluteertmail.regione.sicilia.it
-Dirett. Generale Giuseppe Giammanco
segreteria.dg@aspct.it
Commissione Sanità e Servizi Sociali:
Commissione_VI@ars.sicilia.it
-Presidente Comm.Sanità Giuseppe Digiacomo:
gdigiacomo@ars.sicilia.it
-Direttore Sanitario Dott. Franco Luca:
direzionesanitaria@aspct.it
-Sindaco di Acireale ing. Roberto Barbagallo-
sindaco@comune.acireale.ct.it

Alla Stampa

Oggetto: Acireale 30/05/16
Pronto soccorso di Acireale

E’ difficile pensare alla Sanità acese come porto di approdo per chi ha bisogno di cure nel mare procelloso delle malattie e delle diagnosi. Parlare di tempi estenuanti ci pare giusto e doveroso. L’Ospedale Santa Marta e Santa Venera di Acireale ha questo poco invidiabile biglietto da visita proprio nel suo “Pronto Soccorso”. Certamente non è solo un discorso di organizzazione ma una carenza perenne di uomini e mezzi che relegano la Sanità acese, tolti i reparti di eccellenza – che ci sono e sono tanti-, a livelli di terzo mondo ad iniziare proprio dal suo Pronto Soccorso! Al discorso della difficoltà oggettiva di accedervi in tempi relativamente brevi–rispettando quelli che sono le priorità assegnate-bisogna aggiungere che esso diventa, non luogo di passaggio, ma residenza per chi vi rimane in lunga attesa di diagnosi e chi non riesce a trovare un letto nel reparto di pertinenza, costretti, quindi, a fare reparto con mezzi di fortuna o addirittura coricati per terra come nei vecchi sanatori- c’è chi ha contato sino a trenta pazienti già visitati e fermi in attesa per ore ed ore se non addirittura giorni aspettando di conoscere il proprio destino-. Tutto questo, in parte, succedeva già prima che l’Ospedale di Giarre venisse chiuso, quindi il tutto si è acuito con l’aumento dell’utenza senza un adeguato aumento del personale- con compiti specifici- e dei locali. E poi, questo pronto soccorso è in grado di poter affrontare le emergenze cardiache? Ha l’Ospedale di Acireale l’unità di terapia intensiva coronarica? Deve a sua volta, appurato il grave problema cardiaco, inviare il paziente, adeguatamente accompagnato da un cardiologo ed un rianimatore, nel centro cardiologico più vicino in grado di garantire le cure adatte al caso. Quindi, si penalizzano, per l’assenza di due unità, i reparti di cardiologia e di rianimazione, sempre che siamo in orario “normale”. Se il tutto avviene dalle 20,00 alle 08,00 o il Sabato e la Domenica bisognerà chiamare cardiologo e rianimatore di reperibilità- o solo una delle due figure a seconda la gravità del caso- ed affidare loro il paziente per essere accompagnato, lasciando l’intero Ospedale scoperto di due figure importantissime per tutte le emergenze interne ed esterne che potrebbero arrivare. Allora ci chiediamo, i tecnici senza i politici, sono in grado di organizzare un Pronto Soccorso, che sia tale? Ed ancora, il 118 può essere fornito di tutti quegli uomini e mezzi in grado di fare una diagnosi più o meno aderente allo stato del paziente in modo tale da sapere preventivamente dove deve essere accompagnato oppure, devono rimanere, ancora, dei taxi a costo elevatissimo? Crediamo che ottimizzare tutto questo serve ad abbassare i costi e a garantire meglio il paziente. I tagli alla Sanità vanno fatti altrove, i soldi da risparmiare devono essere trovati non sulla vita dell’utenza ma sul risparmio ricavato dai tagli ai rami secchi e improduttivi. La Sanità pubblica deve essere garantita nelle strutture come Ospedali e simili dando a tutti i cittadini le stesse identiche opportunità per essere curati. Abbiamo combattuto nella nostra gioventù perché questo traguardo di civiltà venisse raggiunto, e non siamo disposti, dopo tanti sacrifici, a doverlo perdere in età avanzata. Aspettiamo risposte adeguate e rassicuranti da chi di dovere.
Acireale Bene Comune
Il coordinatore
Enzo Dato
vince.dato@tiscali.it

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