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Piccola Storia delle Aci – il Convento della Catena

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Il 24 luglio 1629  i quartieri di Aci Sant’Antonio e San Filippo si riunivano a quello Di Aci-Aquilia , tra le “Ordinazioni del Privilegio di Riunione” del vicere’ duca di Albuquerque c’era la costruzione di 2 conventi. Come riporta il Lo Bruno nelle sue cronache “il 12 marzo 1635 il Municipio di Aci , in conformita’ delle ordinazioni sopra citate, delibero’, in seduta consiliare plenaria, di fabbricare due conventi, uno di Francescani riformati di S.Maria di Jesu nel quartiere di la Catina e un altro di Agostiniani scalzi  aderente alla chiesa di San Domenica del Casalotto di Sant’Antonio, applicandovi le gabelle che i due casali di S.Antonio e Filippo avevano imposto per le spese da essi fatte per la costituzione del preteso nuovo comune. Il Municipio di Aci assegno’ del suo patrimonio onze 200 da pagarsi in 8 rate annue di onze 25. inoltre delibero’ un sussidio di onze 20 per vestiario dei Frati degli erigendi conventi , come si puo leggere nel Libro dei conti  del 1639 “E piu alli Padri del convento di Sant’Antonino di questa citta’ per il vestiario del presente anno VII ind. onze venti dico 20″  . Il Can. Pappalardo scrive , nel suo libro sui ” Chiese e quartieri  di Acicatena” ,che il nuovo convento nasce in una zona  disabitata e ricoperta da una vegetazione piuttosto selvaggia, – la quale costituiva quella che con ter­mine improprio, sino alla fine dell’ottocento, si chia­mava la «selva» – nelle vicinanze di via Marconi denominata un tempo via Pioppi – e lungo la trazzera che univa Catena a Cubisia e a Santa Lucia l’attuale via Vittorio Emanuele – il 1° marzo 1637 fu collocata la prima pietra da Don Fabiano Urso, con il consenso del priore della chiesa Cattedrale di Catania e vicario sede vacante, Don Francesco Amico, dopo la scomparsa del vescovo Giovanni Torres de Osorio. Venne completato nel 1655 e, fin dal suo nascere, fu un centro attivo di cultura e di vita religiosa. I frati, in piena armonia con il clero locale, prendevano parte alla vita religiosa e civile della comunità e mettevano a disposizione degli studiosi la biblioteca che via via sorgeva e si ampliava.

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