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Piccola Storia di Jaci – Gara tra artisti

Nel 1732 La Basilica di San Sebastiano ,dopo i restauri del terremoto , e’ pronta ad essere adornata con affreschi. in questo periodo gli artisti che aspirano a questa committenza sono Venerando Costanzo e Pietro Paolo Vasta , di recente rientrato con la famiglia in Jaci dopo il soggiorno romano durato 20 anni. I governatori della Basilica decidono di mettere alla prova i due artisti, affidando le lunette del transetto per dipingere una scena della vita di San Sebastiano. In proposito Lionardo Vigo nella sua biografia su Paolo Vasta racconta un aneddoto divertente riportato da P. Mariano Leonardi . Il Costanzo sceglie la lunetta sopra la cappella del Santo e montato il ponteggio chiude la zona con tavole e mette in grosso catenaccio , anche il Vasta fa lo stesso. Con il completamento delle opere si scoprono le pitture e i presenti scoprono che il catenaccio del Vasta non era reale ma era stato dipinto , una burla, Le opere sono “l’apparizione di Cristo a San Sebastiano nella casa di Nicostrato” firmata Petrus Paulus Vasta Pin An MDCCXXXII e la Conversione di Cromazio ad opera di Tranquillino neofito di San Sebastiano firmata V.C.J . Il lavoro della decorazione del coro e la volta viene affidata al Vasta dietro compenso di once 150 nel termine di 2 anni (atto del 21 aprile  1732) . Ma la realta’ ben diversa ,alla luce delle nuove ricerche, vede la presenza  del fratello Rosario Vasta , procuratore e sacerdote della Basilica che  influira’ decisamente  sull’assegnazione dei lavori.

 

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