La condizione della donna.
Con L’unita d’Italia , nel 1861, a livello parlamentare, si svolsero diverse inchieste per capire lo stato morale e materiale delle regioni annesse al nuovo regno . Una di queste inchieste promossa dal’On. Jacini che interessava le zone dell’ Acese e Giarrese. Alle Sottoprofetture fu inviato un questionario, uno dei quesiti riguardava la condizione della donna. Il Pretore di Acireale , dott. Paolo Nicolosi cosi rispondeva al quesito 2 “Sono frequenti o scarse le prove di scostumatezza e quali?” : “La prostituzione in talune campagne e’ scarsa. In talune altre si rende piu’ latente, causa per lo piu’ e’ la miseria. relazioni incestuose non se ne conoscono. Pochi ratti, ma non pochi gli stupri, con o senza violenza. Poco ragguardevole e’ il numero delle nascite illegittime, forse perche’ dopo lo stupro si verificava il matrimonio legale. (Acireale 03 luglio 1883)
Risposta del pretore di Giarre, avv Domenico Gulli: “il deboscio e la prostituzione sono all’ordine del giorno, qualche caso di incesto, nessuno dei ratti e qualche stupro che degli offesi si tace per secondare il matrimonio con l’autore o con qualche ganzo che nella stessa classe non manca di trovarsi tranquillamente. Nascite illegittime ve ne sono, ma in minor numero che nelle altre civilizzate. Le cause dell’ anzidetto sarebbe la trascuratezza,i bisogni e la poltroneria di tale gente; oltre che per le donne contadine potra’ aggiungersi che l’istinto e’ maggiormente sviluppato dal dolce soggiorno campestre e dalle frequenti occasioni solitarie con uomini di comune lavoro, e tali nascite illegittime qualche volta hanno portato il doloroso e brutale effetto dell’abbandono dell’infante, ed anche del terribile infanticidio……” (20 giugno 1883)
Nella foto non ci sono ragazze di Acireale o di Giarre ed e’ stata scattata dall’indimenticato Gianni Pistara’ nel 1975 “donne alla fonte”