I Longo hanno legato da più generazioni il loro nome alla tradizione del Carnevale. Gìà Sebastiano Longo (1839 -1912) nel 1890 aveva partecipato alla lavorazione di quel carro della “Follia” che rappresentava un’enorme botte. Il figlio Giuseppe Longo (1882 -1977) ,stimato ed apprezzato artigiano della città, fu puntualmente presente con i suoi carri negli anni a cavallo tra le due guerre; ed ancora gareggiò solo per brevissimo periodo nei primi anni del dopoguerra. Nel 1939 con “Carnevale pescatore e famiglia” si guadagnò il secondo premio.
E’ da ricordare, Infine Sebastiano Longo, sulla scia di una tradizione di famiglia, negli anni tra il ’50 ed il ’73, fece la parte del leone per premi e numero di carri. Da giovane affiancò il padre Peppino. L’esordio come concorrente avvenne nel 1950 con due carri: “Geppetto e Pinocchio” (secondo premio) e “Gli Universitari”, dando eccellente prova della sua abilità. Sarà nel 1951 con -”Biancaneve ed i sette nani”, che Sebastiano Longo scriverà per la prima volta il suo nome nell’albo d’oro dei carristi. A quel primo premio se ne aggiunsero molti altri negli anni successivi, ma lui ormai era il ”protagonista”. Sebastiano Longo realizzò numerosi carri del “Giovedì”, i cosi detti carri del Comitato, che per impegno e rifiniture non erano meno di quelli presenti in concorso. E fu con il carro del Giovedì, che quasi in punta di piedi, il cav. Sebastiano Longo lasciò il testimone alle nuove generazioni della famiglia.
(da “la voce dello Jonio – Natale Longo)