Visitando il Presepe settecentesco è possibile ammirare anche la tela della “Natività” opera del Cav. Vito D’anna. La tela fu descritta in maniera magistrale dall’ “Anima di Aci” , l’indimenticato Dott. Alfio Fichera, in un suo articolo pubblicato , Il 24 dicembre 1931, sul “Popolo di Sicilia” :
La Nativita’ e’ certo una delle migliori opere di dell’Artista […]. La grande tela e’ ben conservata. Sopra un velo giace il Bambino che volge gli occhi alla Madre ed a lei apre le piccole braccia. China sul figlio , la Madonna in atto di tenerezza materna solleva con una mano il candido lino sul quale il suo nato riposa, a con l’altra accosta al seno il manto che la veste. Una luce miracolosa sembra sprigionarsi da queste due figure centrali. Il viso della Madonna, quasi di profilo, e’ di una purezza squisita. La fronte, incorniciata dai capelli divisi in due bande, lo sguardo che splende sotto le palpebre socchiuse , la linea dritta del naso, la piccola bocca ed il mento rotondetto nel viso ovale, le mani nobilissime, danno alla figura una suggestione profondamente mistica. Il pittore doveva sentire tutta la poesia della maternita’ divina nel dipingere la sua tela. Nello sfondo la figura di San Giuseppe ha la ieratica grandezza patriarcale. Due pastori adoranti dietro il giaciglio, dai tratti forti e decisi, ed in primo piano una donna ed un fanciullo in preghiera. Ricchezza di paludamenti, nelle figure, come il secolo dettava: ampie pieghe magistralmente dipinte. Il verde del drappeggiamento della Madonna , il rosso cupo di quello della donna , la carnagione bianco ambrata delle figure femminili, rosea in quelle infantili, i volti dei pastori abbronzati, con i grandi occhi neri di gente semplice, dicono che tavolozza felice possedeva l’autore.
Foto Clemente Cucuccio dal libro fotografico “Acireale”