Il 28 aprile dell’anno 1640, si reco’ in Jaci per una visita pastorale il Vicario Generale Ascanio Anzalone, il quale per altro dovette operare la suddivisione dei casali da Aquilia . Il giorno seguente , domenica il Vicario si reco’ nella chiesa dei Padri Cappuccini. Il mercoledi’ successivo recatosi al convento del Carmine, per visitare quella parte di citta’, sosto innanzi la porta della chiesa dei Carmelitani , ed ordino ai Giurati che costruissero una strada dritta che da quel luogo giungesse sino al convento dei Cappuccini. (Acireale e i PP. Cappuccini di Aurelio Grasso e Katia Trovato). La via Galatea era chiamata la “via per il Carmine” , come ci ha raccontato Saro Bella in un suo intervento, fino all’altezza di via Carpinati esisteva già nel 1640. L’ Anzalone ne dispose il completamento (all’epoca le strade erano costose e per salvaguardare la capacità della città al pagamento delle tasse statali era necessaria l’autorizzazione vicereale). Nel 1817 la strada appariva scomoda e piena di massi; essa fu allineata dopo il 1856 e ridotta nel 1861 a strada di campagna col sistema dell’inghiaiata da mastro Michele Scuderi per ducati 100,50, al fine di essere adoperata come passaggio provvisorio, mentre si procedeva a rifare il lastricato della strada interna provinciale via Vittorio Emanuele II Via Galatea subi’ diverse modifiche in occasione della linea assegnata a diversi edifici: Casa Calanna, Scuderi, Pennisi Badala’ e Ambra (Imago Urbis – Dott. Gravagno , Ing. Scaccianoce). Questa via durante l’ultima guerra subì i bombardamenti britannici provenienti dal mare ancora sui muri di Casa Calanna , palazzi limitrofi e Casa del Notaio Saporita si intravedono le tracce delle schegge. Oggi la strada e’ nelle condizioni che tutti conosciamo e auspichiamo da parte dell’amministrazione civica un maggiore attenzione a tutela degli abitanti e dei numerosi monumenti civici e religiosi.