Nel 1845 il Sindaco Giuseppe De Maria La Rosa aprì un ospizio per i poveri e i mendicanti della città, i locali erano di proprietà comunale in via delle Maestranze, dove sorgerà alcuni anni dopo il Teatro Bellini, i mezzi per mantenere gli ospiti sono raccolti per pubblica sottoscrizione. I nobili fondatori furono: don Cherubino Calì Fiorini, Il barone Pennisi di Santa Margherita, il prevosto Giuseppe Musmeci, i can. Salvatore Pennisi e Francesco Sicuro, Gaetano la Spina, Antonino Urso, Ignazio Russo Rossi, Giuseppe Paradiso e il marchese Leonardo Vigo Fuccio .
Nel 1861 l’ing Lorenzo Maddem, insegnate di geodesia presso l’Università di Catania, disegnò l’attuale edificio. “Edificio grandioso in un posto tranquillo, con il suo giardino, le grandi camerate pulitissime, i refettori luminosi.” L’Istituto fù eretto ente morale con R. Decreto il 22/09/1867 dall’allora Ministro dell’interno Urbano Rattazzi. Tra il 1881 e 1882 fu realizzata la cappella all’interno dalla struttura e affidata nel 1888 alla Congregazione delle figlie della Carità di San Vincenzo dè Paoli. Nel 1932 sotto la presidenza del Cav. Lorenzo Grassi Vigo e del suo vice l’avv. Raffaele Benanti l’albergo ospitava 72 ricoverati. Il dott. Alfio Fichera nel suo articolo del “Popolo di Sicilia” esaltò l’operato del presidente e della vicinanza delle “Dame e Damine” nell’opera di servizio volontario e chiuse il suo scritto con questa riflessione “ Saremo un giorno anche noi vecchi e la giovinezza bella sarà lontano ricordo cocente. Ma è carità anche quella di portare la sua grazia ed il suo profumo accanto alla testa canuta ed alle mani tremanti in un luogo ove la povertà trova il pane quotidiano e la vecchiezza il sereno ultimo asilo”
Dott. Alfio Fichera e le sue Cronache – dal sito dell’oasi ipab Cristo Re – foto Petra Sappa