Nelle memorie storiche patrie raccolte da Lionardo Vigo Calanna , edite nella sua “Notizie Storiche della città Aci – Reale” stampate nel 1836 ci da notizia su degli interventi promossi dal civico consiglio: ” Costituito il Civico Consiglio composto da 60 individui di ogni classe e sino di preti, a volontà resse la Patria. Una delle più strambe mattezze di quello si fu voler costruire a pietre perdute, che meglio direbbesi a denaro perduto, un molo nello scaro di s. Maria nella marina di Aci. Ivi il mare formava una conca volta a scirocco, disseminata di scogli sì vasti e profondi che la romana republica non avrebbe formato il concepimento di sbarbicarli, e per arrota avea il luogo tutti i difetti che il costruttore di porti deve fuggire. Gli Antichi saggi, e nelle spese assegnati, ivi un piccolo braccio avevano murato a’ scogli infitto pali di ferro, così proteggevano le barche nelle tempeste: i moderni sconsigliatamente distrussero l’opera utile sognando un gran porto; vi consumarono 12.000 once, il mare inghiottì tutto, con gravissima perdita della città.”
