Anno 1901. Una sera, nel corso di una seduta del civico consesso, presieduto dal sindaco barone Pasquale Pennisi di Santa Margherita, un assessore propose la vendita di alcuni beni immobili comunali per sanare le casse comunali ridotte all’osso. Tale proposta fu la scintilla per le immancabili polemiche e si venne a conoscenza della vendita, ad un privato, dell’ antico arazzo della Carrozza del Senato per la cifra di 700 £, della vendita di un antico cannone al comune di Trecastagni e per completare lo squallido quadro si apprese pure della scomparsa dai locali comunali delle mazze d’argento in dotazione al Senato Civico, quaranta costumi di alabardieri, di tutte le alabarde e vari arredi che facevano parte del patrimonio comunale.
Acireale negli anni 1901-1910 cronache di Salvatore Rizzo.