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Piccola storia di Jaci – Sfruttamento della prostituzione, anno 1893

La crisi economica di fine secolo determina un forte aumento dell’emigrazione di  tanti lavoratori e lavoratrici acesi verso l’Argentina o gli Stati Uniti d’America. Nel 1893 il Ministero degli Interni, tramite la Sottoprefettura, metteva in allarme il Sindaco di Acireale, Cav. Martino Calì Fiorini, perchè vigilasse sulla destinazione delle emigrate, in modo particolare su quante chiedevano passaporto per l’India. La nota del Ministero informava che “viene riferito a questo Ministero che nelle Indie specialmente a Bombay sono designati col nome di italiani individui di mala vita, italiani e stranieri, che istituiscono del clubs per esercitarvi il traffico della prostituzione con donne trasportate da altri paesi in quelle regioni”. In Italia gente di pochi scrupoli raggirava le povere donne che atratte dalla promessa di un lavoro in quelle terre straniere venivano avviate alla prostituzione. Il fenomeno era monitorato e combattuto dalla National Vigilance Association  società britannica fondata nell’agosto del 1885, detta associazione invitava le donne a informarsi  prima di accettare l’offerta di lavoro. Nonostante i ripetuti avvertimenti con i quali paesi esteri e organizzazioni internazionali invitavano  le autorità locali a vigilare e a essere prudenti nel rilascio di documenti per l’espatrio, il Municipio di Acireale rilasciva centinaia di passaporti per l’estero a donne prive di una qualifica specifica.

Fonte: Storia di Aci – Avv. Gaetano Gravagno

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