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venerdì, Maggio 3, 2024
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Pozzillo, una distesa di amianto e il fallimento della politica

amianto-2Le acque minerali sono stati e sono certamente un settore produttivo che non conosce crisi. Ogni giorno negli scaffali dei supermercati vediamo montagne di casse d’acqua di tutte le marche possibili, ormai i nomi delle acque minerali hanno esaurito tutti i santi del calendario e tutti i nomi delle montagne. Insomma un business globale che non ammette flessioni. Ad Acireale l’acqua “imbottigliata” fallisce tanti anni fa, poi fallisce ancora (dopo l’acquisizione della Sidoti acque) ed infine ci lasciano, esposto alle intemperie e al tempo, uno stabilimento che è una distesa immensa di amianto.

Dopo anni di silenzio, arriva l’interessamento dell’on. Angela Foti che va dalla Guardia di FInanza ed espone il caso, poi dalla Regione arrivano i controlli e si determina che quell’area va smantellata e l’amianto rimosso e stoccato. Ed ancora due sentenze. La prima del TAR che ordina alla proprietà di rimuovere l’amianto e, dopo il ricorso della Sidoti acque, arriva la sentenza del CGA che conferma l’ordine di rimozione del pericolo materiale. Ancora silenzio.

E’ utile ricordare, quindi, che Il sindaco è il responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio. Il consiglio comunale condivide questa responsabilità. Allo stato attuale, per una modifica della legge 833/78 non sono più i sindaci a gestire il servizio sanitario anche se a essi sono affidati dal DLg 299/99 (decreto Bindi) poteri di programmazione, di controllo e di giudizio sull’operato del direttore generale delle ASL. I compiti del sindaco sono quindi comunque ampi, soprattutto il sindaco deve conoscere lo stato di salute della popolazione, deve prendere provvedimenti se le condizioni ambientali sono invivibili, se esistono pericoli incombenti e, per la direttiva Seveso, deve informare la popolazione dei rischi rilevanti cui è sottoposta. (cit).

I rischi per la salute, dopo che sono stati effettuati i controlli, non sono più nell’alveo delle ipotesi ma reali ed è per tale ragione che il silenzio non è più accettabile ne si può considerare valida l’argomentazione espressa dall’assessore Francesco Fichera quando afferma “abbiamo messo centomila euro in bilancio ma non bastano”. Si potrebbe procedere “in danno” nei confronti della Sidoti acque e rimuovere l’amianto che, come mostrano le foto, non è certo integro ed è, ovviamente, un pericolo per tutta la comunità pozzillese e non solo.

La rimozione dell’amianto a Pozzillo, sempre secondo l’assessore Francesco Fichera, costerebbe intorno alle 300 mila euro, non resta altro che interrompere per un anno le sedute delle commissioni consiliari e utilizzare la cifra risparmiata per la rimozione dell’amianto, oppure con i soldi che si risparmiano (secondo calcoli dell’amministrazione Barbagallo con il nuovo regolamento delle commissioni consiliari –  200 mila euro) se ne aggiungono altri 100 mila (già in bilancio?) e si risolva una volta per tute la questione amianto a Pozzillo.

(mAd)

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