La storia di Acireale passa anche da quella dei suoi panifici storici, Don Miciu a piazza Guzmana (oggi Cannavò), il forno Santa Venera in Via Vittorio Emanuele, Cicciu u niuru a piazza Alfio Grassi (i Musmeci, tra cui il nostro Antonio fotoreporter) e forse il più famoso di tutti, il Panificio Spina in Corso Umberto. Non tutti lo chiamano Spina, solo quelli che abbiamo un’età non più fresca e ci riportiamo ricordi tramandati nel tempo, da decenni i padroni si chiamano Ardita, eredi di quella Grazia Spina figlia del fondatore del forno nel lontano 1863.
Da più di centocinquant’anni il forno ha prodotto ininterrottamente pane per gli acesi. Negli anni si sono succeduti alla conduzione le varie generazioni, le più recenti, attualmente Ciccino (Francesco) ed il figlio Raffaele Ardita, che ha man mano sta prendendo le redini dell’attività.
In questo ferragosto appena passato, approfittando di un paio di giorni di ferie, sono stati effettuati lavori di ammodernamento degli impianti e di tinteggiatura dei locali. La sorpresa gradita a chi ha una certa età e la ricorda, è stata rimossa la copertura all’antica scritta “PANIFICIO” sulla porta di ingresso che è stata restaurata e restituita all’originale splendore con la scritta a foglia d’oro.
Inutile vantare la vastedduzza bianca o le cuddure che gli intenditori accompagnano alla granita. Il pane di Spina-Ardita non ha bisogno di pubblicità, parla la storia.
(santodimauro)