Atto di inidrizzo per i regolamenti del referendum cittadino e la consulta popolare. Dichiara il consigliere comunale Mariella Bonanno: “Il riconoscimento della centralità della partecipazione popolare trova consacrazione nell’ art. 8 del Testo 267/2000 il quale prevede che nello statuto comunale debbano essere presenti forme di consultazione della popolazione. Negli ultimi anni un numero crescente di enti locali ha introdotto nei propri statuti e regolamenti volti a favorire l’attuazione degli istituti di democrazia partecipata.
Infatti pur essendo la nostra una democrazia di tipo rappresentativo, esistono tematiche particolarmente delicate in cui i rappresentanti avvertono l’esigenza di confrontarsi con i propri rappresentati, con quel popolo a cui la sovranità continua ad appartenere.
Attualmente il nostro Statuto, pur prevedendo la possibilità di indire il referendum consultivo rende impossibile la concreta attuazione di tale istituto in quanto il Comitato dei garanti, al cui vaglio la proposta referendaria deve essere sottoposta, è composto in parte da figure ormai inesistenti ( difensore civico ) ed in parte da figure professionali difficilmente reperibili ( professore universitario di diritto amministrativo, magistrato di grado non inferiore a magistrato di Cassazione o presidente di sezione di TAR ecc.) se non a seguito di un notevole esborso di denaro pubblico.
A mio avviso il Comitato potrebbe essere composto da figure alternative che pur garantendo uguale imparzialità e competenza professionale siano di più agevole reperibilità”.