Riceviamo e pubblichiamo:
A Nino Garozzo mi legano rapporti di stima e di affettuosa amicizia. E tuttavia oggi è lui a spingermi verso una analisi che mi obbliga a uscire fuori dalla relazione amicale –che persiste e tale rimarrà –per accedere a quella formale che non può e non deve essere influenzata dalla reciproca –lo ripeto- stima.
Andiamo con ordine:
1) L’avanzo di amministrazione cui fa riferimento l’Avv. Garozzo (devo essere formale) è da ritenersi assolutamente formale. Lo è nella misura in cui il risultato deriva da una somma algebrica di residui attivi e passivi i cui effetti sono emersi proprio ieri con l’approvazione del riaccertamento straordinario dal quale è emerso un disavanzo di oltre 15 milioni di euro che troverà copertura nei prossimi trenta bilanci per una cifra di oltre 500mila euro annui.
Quindi evitiamo di sbandierare risultati che esulano dalle reali condizioni finanziarie dell’Ente.
2) I parametri per essere considerati in pre-dissesto sono quasi tutti raggiunti: ne manca solo uno e poi è fatta. Confidiamo nella amministrazione Barbagallo per riprendere qualche parametro indispensabile per non cadere nel baratro. Ai sodali del già Sindaco Garozzo li invito a leggersi tutti i rilievi della Corte dei Conti che hanno interessato i consuntivi del 2012 e del 2013 per farsi una idea delle castronerie che vanno a raccontare in giro circa il benessere economico dell’Ente;
3) L’Emerito Sindaco dimentica che ci ha consegnato, nella qualità, l’Ente con una anticipazione straordinaria (quindi aggiunta a quella ordinaria) di cassa straordinaria di 9 milioni di euro il cui rientro era previsto nel periodo compreso tra settembre e dicembre. Certo, a voler pensare male –ma non è il caso di Garozzo- è veramente singolare che una amministrazione appena insediata eredita un volume di debito di tale portata e di così breve scadenza; non si comprende, infatti, a proposito di corsi di finanza pubblica, per quale ragione non sia provveduto all’acquisizione della necessaria liquidità attraverso lo strumento, molto comodo per l’Ente, del mutuo con la Cassa Deposito e Prestiti ben noto all’Amministrazione per averlo, in analoghe occasioni, più volte adottato;
4) All’emerito Nino Garozzo sfugge, sono sicuro in buona fede, di aver adottato una scittura con la Sogip i cui profili finanziari sono più che discutibili – comprendo benissimo le ragioni ma non le giustifico- . L’amministrazione Barbagallo ha provveduto a correggere le , chiamamole così, disfunzioni mediante l’allocazione nei bilanci a venire della giusta quota di residuo attivo. Certo la domanda nasce spontanea: Cosa sarebbe accaduto al bilancio di previsione della Giunta Garozzo se il residuo attivo fosse stato imputato in maniera diversa? Altro che avanzo di gestione!!!
5) Le finanze dell’Ente erano talmente prospere, almeno così leggo, che ci siamo ritrovati con le quote pignorate della SOGIP TRADE per un debito della SOGIP verso l’Enel di oltre 10 milioni di euro maturato per il mancato pagamento, da parte del Comune, delle rate dei pozzi –di proprietà comunale- alla Sogip che, suo malgrado, si è ritrovata, nonostante l’incapienza marginale, a dover anticipare –al fine di non perdere la proprietà dei pozzi-in nome e per conto dell’Ente oltre 10 milioni di euro. Avv. Garozzo di cosa stiamo parlando, durante la sua amministrazione a chi ha affidato i corsi di aggiornamento in tema di finanza pubblica?
L’amministrazione Barbagallo ha avviato –e sicuramente non per reazione alla inefficienza finanziaria della giunta Garozzo- una propria politica di bilancio inteso, questo, come strumento servente le scelte dell’amministrazione. Questo modo di operare ha comportato, senza voler essere esaustivi :
a) Le verifiche trimestrali dell’equilibrio di bilancio;
b) Il riallineamento dei flussi di cassa in entrate e in uscita per quanto riguarda la TARI
c) La riscossione unificata dei tributi di prossima attuazione
d) Il monitoraggio costante delle Entrate tributarie con cadenza settimanale
e) Il recupero della imposta di soggiorno, il tasso di evasione è stato del 70%
f) Il recupero delle quote di concessione degli spazi pubblicitari, evasione quasi totale;
g) Il recupero della TOSAP con cifre di abuso e evasione scandalose
h) Il recupero di introiti da contenziosi ingiustificatamente stagnanti.
E’ il caso, ne sono convinto, ai cittadini poco interessa di una materia così ostica e complessa, di evitare di rincorrersi su questi ambiti le cui ragioni sottostanti meritano approfondimenti e ragionamenti che non sempre possono essere vergati con facilità.
L’amministrazione Garozzo non ha brillato in tema di finanza pubblica, quella di Barbagallo sta tendando –senza presunzione- di cambiare rotta. Le ragioni del disagio finanziario “garozziano” non risiedono certamente nella sua volontà, le difficoltà di un Sindaco che si scontra continuamente con riduzione di trasferimenti e attribuzione di nuovi servizi sono molteplici. Con questo si vuole affermare che non è stata responsabilità di Garozzo la riduzione delle risorse finanziare, semmai, e questa la attribuiamo con vigore, si è riscontrata una incompetenza politica nel tracciare le direttrici necessarie ad attutire i riflessi negativi di una politica statale e regionale che non ha tenuto conto delle difficoltà degli Enti locali. E’ vero, poi, che Nino Garozzo fa l’avvocato, esercita la professione ad alti livelli e non poteva certo colmare, come ha fatto in atri ambiti, la competenza richiesta su questioni finanziarie.
Salvo NICOTRA, consulente economico del Sindaco.
