Sicilia, si avvicina la stagione delle elezioni regionali, dopo aver tenuto in vita con il respiratorio il governatore Crocetta, il PD e i cespugli che stanno “nel suo solco” incominciano le schermaglie tipiche di chi, intorno ad un tavolo, cerca di trovare spazi….. anche sgomitando. Ed è un festival di dichiarazioni che sono certamente interessante sul piano politico e, allo stesso tempo, lontani anni luce dai problemi reali dei siciliani: uno per tutti, la povertà che ha raggiunto soglie intorno al 50% e che porta la nostra Regione in testa alla classifica per indigenza.
Malgrado ciò,i politici non perdono tempo ad organizzare le loro battaglie tribali. Il governatore Crocetta, infatti, annuncia che non ha nessuna intenzione di mettersi da parte, fonda un nuovo movimento e dichiara: “E’ una rete di movimenti che punta ad aggregare attorno al vecchio Megafono circoli e soggetti diversi in vista delle elezioni regionali. Un movimento per il sostegno al nuovo governo che, confermo, mi candido a presiedere per continuare nella via del risanamento e dello sviluppo”. Crocetta, quindi, si ricandida per la carica di presidente della Regione Sicilia. Un fatto che non passa inosservato e che innesca le reazioni del segretario regionale del PD l’on. Fausto Raciti. Raciti: “È evidente che non si può, da un lato, parlare di un ragionamento comune da portare avanti e poi fare queste fughe in avanti. Delle candidature dobbiamo ancora parlare, e invece da più parti c’è un tentativo di mettere le aspirazioni personali alle regole del partito”.
Il riferimento del segretario Raciti sono chiarissime e ricolte e al presidente Crocetta che alla possibile candidatura di Faraone. Infatti alla stoccata del segretario regionale risponde immediatamente il segretario regionale di Sicilia Futura l’on. Nicola D’Agostino.
L’on. “futurista” afferma: “I nostri alleati sappiano che chiediamo rispetto e pari dignità per le Amministrative, per le Politiche e, soprattutto, per le Regionali. Sicilia Futura non aspetta di sapere chi sarà il candidato alla Presidenza della Regione, piuttosto proporrà un proprio esponente alla coalizione, anche nella logica di garantire la necessaria discontinuità chiesta oggi a viva voce dal popolo siciliano”.
Insomma lotte per definire (scegliere) il prossimo candidato presidente alla Regione del centrosinistra. Una lotta che scriverà ancora altre puntate e che non tiene conto di un dato semplice: dopo le schermaglie presto andremo ad elezioni e, malgrado ogni strategia e tattica, per il PD saranno batoste sonore da parte degli elettori.
(mAd)
