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martedì, Maggio 14, 2024
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“Strisciopoli”, le dichiarazioni degli onorevoli Raciti (PD), Catanoso (F.I.), D’Agostino (Sicilia Futura)

strisciopoli-copON. FAUSTO RACITI (PD): “Assenteisti al Comune di Acireale, plauso alle forze dell’ordine. Bel giorno per chi compie quotidianamente il proprio dovere”
“L’operazione portata a segno dalla Polizia di Stato e dalla Procura di Catania contro i dipendenti assenteisti al Comune di Acireale merita un plauso convinto e incondizionato. I comportamenti scoperti e descritti dalle Forze dell’ordine non sono tollerabili nel pubblico impiego, abbattono la qualità dei servizi erogati dagli Enti locali e fanno precipitare ulteriormente la fiducia della cittadinanza verso le istituzioni che dovrebbero tutelarli. In questo senso, mi sembra una buona notizia che l’indagine sia partita da segnalazioni e lamentele dei cittadini. Ed è un peccato che il sistema interno di controllo amministrativo non abbia funzionato. Oggi è un bel giorno per i dipendenti che quotidianamente compiono per intero il loro dovere, che sono poi le prime vittime di furbetti e assenteisti. Auguro che sulle responsabilità individuali venga fatta chiarezza in tempi brevi”.
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ON. BASILIO CATANOSO (F.I.):  “Innanzi tutto i complimenti vanno alla Polizia di Stato e alla magistratura per la conduzione di una inchiesta impegnativa e articolata, che fa trasparire le inefficienze che possono verificarsi in parecchi comuni e, nel caso specifico, nel Comune di Acireale, vista anche la percentuale altissima di indagati rispetto al numero complessivo del personale (più del 10 per cento, se confermate le indiscrezioni che leggiamo sulla stampa) cosa questa che preoccupa particolarmente. E’ una operazione investigativa che direttamente premia tutti i cittadini che quotidianamente lavorano nel pubblico e nel privato, e che indirettamente premia anche quei dipendenti diligenti del Comune di Acireale che, invece, costantemente fanno il proprio dovere, svolgendo il proprio compito con ruoli significativi a tutto vantaggio della comunità acese e dell’ente municipale di cui sono dipendenti (non si può fare di tutta l’erba un fascio!).
Il cittadino, così, sente davvero l’esistenza delle istituzioni, si sente garantito da uno Stato troppe volte assente. In riferimento alla attuale vicenda, bisogna distinguere tra le responsabilità personali degli impiegati ed eventuali responsabilità, o omissioni, delle gerarchie amministrative e dirigenziali.
Quello odierno è un segnale di grande attenzione ai diritti dei cittadini, che ripercorre anche le strade indicate dalla precedente amministrazione “Garozzo”, il cui sindaco più volte firmò direttive ai dirigenti sulla gestione attenta dei cartellini di controllo, inviando inoltre, in diversi casi, la Polizia municipale negli uffici per dei “blitz” di verifica del personale effettivamente al proprio posto di lavoro (che non ebbero riscontri in responsabilità di alcuni dipendenti sol perché giustificati, in qui casi, dai dirigenti dei settori interessati).
In attesa di notizie più precise, che arriveranno dagli organi inquirenti, mi sento di dover precisare che la chiarezza sulle vicende di “lavoro nel pubblico” non può non prevedere la necessità di un controllo su responsabilità e presenze anche di funzionari e dirigenti, ad oggi talvolta difficilmente controllabili per le cosiddette “esigenze esterne di ufficio”.
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ON. NICOLA D’AGOSTINO (Sicilia Futura): “Ancora una volta dobbiamo plaudire all’iniziativa della Procura di Catania e questa volta della Polizia di Stato di Acireale. Aldilà delle singole responsabilità dei soggetti indagati e nel rispetto di un percorso giudiziario che sarà definito in sede processuale, si tratta di una azione coraggiosa ed importante che contrasta il malcostume di quei dipendenti pubblici che vivono nel totale disprezzo del senso del dovere e del rispetto che debbono ai cittadini che pagano i loro stipendi con le tasse. L’amministrazione Barbagallo, in totale discontinuità con il passato, ha già fatto tanto: rotazioni di dirigenti e funzionari, fine di privilegi e posizioni di rendita, interruzione di comode prebende e straordinari. Tutto ciò ha creato una pesante contrapposizione con tanti dipendenti, non la maggioranza per fortuna, che hanno ostacolato quotidianamente l’azione politica ed amministrativa. L’antipatia manifestata ed i ricatti silenti subiti non hanno impedito di andare avanti con maggiore convinzione: oggi abbiamo davanti la dimostrazione che la situazione era incancrenita ed insostenibile e che i provvedimenti adottati nel 2014, pochi mesi dopo le elezioni, erano necessari ed avvertiti. Tutto ciò deve far riflettere quanti sono impegnati nell’amministrazione che devono sempre ritenersi al servizio dei cittadini, ritrovando umiltà e dando esempio di onestà e correttezza: comportamenti che saranno apprezzati da oggi in poi dentro e fuori il palazzo e che consentiranno di non fare di tutta l’erba un fascio. Chi non aderisce a simili prassi (ci auguriamo la maggioranza) va tutelato, quando comportandosi con correttezza prende le distanze da prassi vili e squalificanti”.

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