Il disegno sembra essere alle ultime truci pennellate, le Terme di Acireale sono prossime ad una probabile sentenza di fallimento da parte del Tribunale di Catania. Destino segnato come quello della Pozzillo e come. si teme, quelle delle Ipab (tutte le Ipab che siano inattive e inutili o che siano, invece, efficienti ed erogano servizi). In questa torbida storia delle Terme di Acireale si sono susseguiti un numero impressionante di “Pulcinella” che fingendo interesse non hanno fatto altro che portare acqua al mulino di chi, da sempre, ha ambito al degrado, al fallimento e alla svendita.
In consiglio comunale si sono inerpicati a discutere di questo argomento ma a tempo ultra scaduto e, onestamente, con poca conoscenza dei fatti e senza alcuna preparazione e memoria storica che potesse ricostruire questa triste vicenda di degrado, questo vicenda che indica in maniera inequivocabile che la dirigenza politica siciliana e locale e incapace e inaffidabile.
A condire il tutto arriva un convegno (il 27 gennaio) in cui alcuni vorranno parlare e dibattere intonro alla questione Terme. Un convegno inutile e, in qualche modo, provocatorio se consideriamo che, oggi, non c’è più nulla da discutere intorno a questa squallida storia di fallimento della politica.
Il disegno si compirà, quindi, tra pochi giorni quando una possibile sentenza di fallimento potrebbe spalancare le porte alla speculazione e all’incertezza totale del destino che attende le Terme di Acireale. Un’altra perla che si aggiunge alla lista dei fallimenti della politica, all’incapacità gestionale, all’assoluta assenza della politica siciliana e locale.
Assistere ai dibattiti in consiglio comunale, leggere i soliti tromboni e venire a sapere che “se ne parlerà” in un convegno lascia basiti e si riesce a stento a frenare la nausea.
Di tutta questa lunga e tormentata storia possiamo serenamente affermare che le menzogne sono state tante e tutte straordinarie e coordinate per un unico scopo: la distruzione del bene comune.
(mAd)
