Domenica 12 aprile dalle ore 17.00 tutti i liberi cittadini acesi non possono fare a meno di darsi convegno davanti al portone della villa Belvedere. La richiesta di rapida riapertura rimane tutta, anzi davanti ad un altro crollo di un albero i cittadini acesi (quelli veri, quelli onesti, quelli che amano la bellezza dei luoghi) devono chiedere ancora con maggiore vigore che la villa Belvedere venga messa immediatamente in sicurezza e che sia riaperta alla città.
Domenica 12 aprile ci deve essere indignazione, richiesta di rispetto per i cittadini, per la bellezza e per ridare alle famiglie e ai bambini un luogo unico nella nostra città. I tempi della politica e della burocrazia sono stati mostruosi, terribili, colpevoli. Un gioco di rimbalzi e perdita di tempo che solo per casualità non ha prodotto vittime e lutti.
La villa Belvedere inaugurata vergognosamente l’11 aprile del 2014 mentre un giovane politico moriva impiccato, un’inaugurazione gestita con precisione cronometrica per arrivare a giocarsela in piena campagna elettorale, un’inaugurazione che ha lasciato tutti i cittadini perplessi, avviliti, addolorati per aver trovato la “villa” peggio di come era prima della ristrutturazione.
Poi la nuova amministrazione, la commissione di verifica dei lavori, una relazione tenuta nei cassetti, gli stessi “dirigenti” ad occuparsi di bene pubblico, i rami che cadono, le strutture che cedono, l’umidità nei nuovi locali, il pietrisco come barriera architettonica, impianti di irrigazione inesistente, erbacce ovunque. E poi la chiusura precauzionale, giusta ma interminabile.
Ora basta. Noi cittadini acesi non possiamo e non dobbiamo più chiudere gli occhi davanti a questo scempio, bisogna fare presto, bisogna fare subito. Mettere in sicurezza la villa Belvedere non può significare riportarla alla bellezza di prima ma, almeno, si devono rimuovere gli alberi malati e marci, sostituirli con altri di alto fuso, togliere il pietrisco e riconsegnare il parco della villa alle famiglie, ai bambini, agli innamorati, a tutti quelli che desiderano un momento di pace in una città caotica consegnata solo ed esclusivamente al traffico veicolare.
Basta. Indignazione, richiesta di riapertura, coscienza civica saranno domenica 12 aprile davanti al cancello della villa Belvedere, perché non è più il tempo di subire ma di alzare la voce.
(mAd)