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venerdì, Maggio 17, 2024
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Villa Belvedere, dibattito rovente.

dibattito-villa-belvedere-copSi sono riaccese le luci sulla questione, ancora irrisolta, della villa Belvedere di Acireale. Inaugurata in fretta e furia, senza collaudo, poi gli alberi che cadono la chiusura, il sit-in e le responsabilità che rimbalzano da una parte all’altra come accade spesso dalle nostre parti. Sul gruppo FanCity Acireale si è sviluppato un dibattito davvero gustoso tra i tanti interventi. Il sindaco Barbagallo, l’assessore Fichera, il già sindaco Garozzo e l’allora soprintendente dott.ssa Vera Greco, insieme al commissario della commissione di verifica dei lavori Michele Barbagallo, Stefano Alì, Santi Coco si sono confrontati senza peli sulla lingua. Un dibattito di fuoco che riportiamo integralmente.

Giuseppe Calì “Nino Garozzo non ha mai voluto il pietrisco! E ciò l’ha messo nero su bianco! Anche il Sindaco deve rispettare le norme e non può disattenderle. Vogliamo parlare invece del perché il sovrintendente ha commissario nella vigilanza sull’opera chi era chiamato abitualmente chiamato a farlo? E il sovrintendente di chi è “amico politico”? Chi si è fatto un’intera campagna elettorale dicendo per demagogia che il giorno dopo avrebbe tolto il pietrisco ed invece ad oggi non è cambiato proprio nulla? Mi sa che è tempo che cambiAmo repertorio!”

Santi Coco “Caro Giuseppe Calì sai la stima che ho per te e per Nino Garozzo di una volta ho posto sia a te che a Nino il problema pietrisco, prima ancora che venisse usato, facendo presente che era una scelta sbagliata. Continuo a sostenere la mia tesi, ovvero che occorreva opporsi in tutti i modi possibili, anche perchè esistevano ed esistono soluzioni tecniche alternative e migliori. Gli strumenti per opporsi alle indicazioni della soprintendente c’erano ma sono state adottate scelte politiche diverse, comprensibili ma, dal mio punto di vista, non condivisibili”.

Francesco Fichera “Il pietrisco non era affatto contemplato nel progetto DEFINITIVO (anno 3010), munito di regolare parere positivo della Sovrintendenza.
Il successivo progetto ESECUTIVO (anno 2011) oggetto di apposita gara pubblica di progettazione, ha invece operato la modifica della pavimentazione prevedendo il ghiaietto.
Si è trattato dunque di una chiara scelta e modifica progettuale e non di imposizione come si vorrebbe fare credere.
A voi ogni ulteriore valutazione”.

Roberto Barbagallo “Devo necessariamente intervenire poichè sono stato tirato in causa rispetto a quanto detto in Campagna Elettorale. Premesso che la vecchia amministrazione voleva utilizzare le aperture della Villa e del Palazzo del Turismo per fare campagna elettorale, altrimenti non si spiega perché le due strutture si aprono, pericolosamente, senza collaudo. Se ad oggi non ho riaperto la Villa Belvedere è perché a mio parere non basta il taglio degli alberi poiché la Villa va collaudata. Occorre il taglio degli alberi segnalati dalla commissione, la verifica della stabilità dei rimanenti ed il superamento delle criticità rilevate dalla Commissione altrimenti ritengo che il collaudatore non completerà il suo mandato. Quindi per la riapertura della Villa non bastano 48ore o 20gg come detto da qualcuno, occorre il Collaudo che é cosa ben diversa di un semplice ordine temporale. Ah dimenticavo… tra le criticità rientra anche la problematica pietrisco”.

Nino Garozzo “Chi ha fatto gli spot elettorali sulla villa in tv e con i manifesti, non ero candidato, ma lo ricordo benissimo. E’ bene che chi amministra guardi avanti, la campagna elettorale è finita da un pezzo, le risposte li deve dare chi amministra. Su riaperture e collaudi sono certo che anche per titoli professionali non c’è bisogno che io spieghi perché era è possibile ed anzi avviene frequentemente che il collaudo tecnico amministrativo arriva anche dopo molti mesi e spesso è un bene perché si manifestano imperfezioni o problematiche che si sistemano prima della chiusura anche formale dell’appalto. Francesco Fichera, vatti a leggere il verbale del luglio/agosto 2013 con il quale la soprintendenza prende atto della nostra richiesta (verbalmente per oltre un anno e reiteratamente) e la respinge”.

Francesco Fichera “Ahi ahi Nino Garozzo parlo del 2011 quando il progetto ESECUTIVO modificó il DEFINITIVO ricordi o hai altre carte?”

Nino Garozzo “Aspetto di sapere ancora sul collaudo statico, ribadisco ho richiesto per quasi un anno la modifica per togliere il ghiaietto lavico alla fine ho preteso che la soprintendenza formalizzasse il rigetto. La soprintendente a me personalmente spiegò che era una soluzione tecnica seguita nelle migliori ville e parchi. Risposi che sarà magari vero ma non sarebbe stata accettata. Dopo l’inaugurazione rinfacciai alla sovrintendente che ero stato facile profeta. La soprintendenza ha scelto anche tutti i materiali avendo l’alta sorveglianza “.

Roberto Barbagallo “Il collaudo statico doveva essere fatto sia alla Villa Belvedere sia al Palazzo del Turismo, consegnati e fruibili. Al Palazzo del Turismo è stato fatto sotto la mia amministrazione. Ricordo che la soprintendenza da un parere paesaggistico su proposte progettuali”.

Nino Garozzo “Ti sbagli sindaco, al giardino belvedere l’unico collaudo statico poteva riguardare il palco della musica perché c’erano strutture in cemento armato ma non era stato utilizzato e poi non penso proprio che sarebbe stato un problema. Palazzo del turismo avevamo il via libera tecnico e ricordo che abbiamo dovuto lasciare il palazzo di città di corsa per i lavori”.

Francesco Fichera “Io parlo di cosa diversa su cui Nino Garozzo sorvola ovvero su quando nel 2011 il progetto esecutivo modificó il definitivo dove, ripeto, non era affatto previsto il pietrisco con parere positivo della Sovrintendenza”.

Stefano Alì “L’amministrazione Barbagallo dovrebbe però fare chiarezza, pubblicando le valutazioni della commissione e facendo chiarezza su tutto l’iter”.

Michele Barbagallo “Viste le cortine fumogene lanciate via tv e via web, proviamo a fare chiarezza sulla questione ghiaietto e su chi, come e quando ha compiuto la prima mossa in tale direzione: I progettisti si sono aggiudicati l’appalto il 2/08/2011 e nelle successive 48 ore hanno consegnato gli elaborati di progetto (mentre il bando prevedeva 44 giorni di tempo…). C’era fretta, per non perdere il finanziamento e la fretta la si nota dal fatto che lo stesso giorno della consegna del progetto esecutivo tale progetto risulta approvato dal RUP, dal Direttore Area Servizi Tecnici e dalla Soprintendenza (con il ghiaietto compreso). E pensare che la stessa Soprintendenza aveva approvato a suo tempo il progetto definitivo nel 29/04/2010 con le seguenti condizioni: “…venga mantenuta l’attuale pavimentazione del grande viale centrale. Per quanto riguarda la pavimentazione dei vialetti essi dovranno prevedere idonei “battuti” con lavorazione, pezzatura colori ed elementi lapidei da impiegare che dovranno essere individuati congiuntamente con questo ufficio”. Insomma, e gli addetti ai lavori sanno bene di cosa sto parlando, è chiarissimo che il progetto era stato già redatto ben prima del giorno della gara d’appalto con la quale fu aggiudicata la redazione dello stesso e che era già stato sottoposto ad un vaglio informale quantomeno della Soprintendenza. I documenti parlano chiaro. Le chiacchiere lasciano il tempo che trovano”.

Roberto Barbagallo “Caro Nino sulle opere pubbliche avete avuto troppa premura per la consegna. Io ho detto che l’azolo va tolto e lo confermo, preferirei non far spendere soldi ai cittadini. La relazione sarà resa pubblica non ci sono dubbi, con i tempi che occorrono. Tu nel tuo piccolo non hai bloccato nulla, hai pagato tutto, ma non te ne do una colpa. Quel giorno la Villa non andava inaugurata. Nemmeno io ho mai amato polemizzare ma sulla villa non ci sono specchi che tengono”.

Mario Danna Nella nostra intervista l’assessore Nando Ardita afferma” La soprintendenza non ha imposto ma approvato”. Cambia molto.

Sono certo che la dott.ssa Vera Greco potrà confermarlo.

 

Vera Greco “Ovviamente lo confermo. Il progetto e’ stato scelto a seguito di un bando europeo di concorso, per il quale la soprintendenza non era neanche nella commissione giudicatrice .Ma perché non andate a vedere gli atti? Così la finiamo con questa pagliacciata francamente non se ne può più. E se non ricordo male il progetto originario- vincitore- prevedeva anche gran parte o addirittura tutti i vialetti in ghiaietto e questo per rendere permeabile la superficie che invece a causa della impermeabilizzazione aveva provocato i danni di scalzamenti al piede degli alberi”.

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