Egregio sindaco Roberto Barbagallo ed egregio assessore Nando Ardita, la questione della villa belvedere è certamente un fatto che riguarda l’amministrazione che vi ha preceduto, questo è un dato incontrovertibile. Ancora ricordiamo bene quell’inaugurazione, durante un momento di lutto per la morte del consigliere comunale Baldi, un momento in cui tutti i volti erano tesi per primo quello dell’allora sindaco Nino Garozzo. Pochi metri più in la rispetto al cancello della villa Belvedere vi erano quasi duecento militanti e simpatizzanti della Putia del Bene Comune che sostenevano il candidato sindaco Michele Alì e che si erano dati appuntamento per contestare l’inaugurazione di una villa che già faceva acqua da tutte le parti. La morte di Baldi bloccò l’intento dei sostenitori del candidato Alì (in segno di rispetto per quella morte improvvisa e violenta) mentre nessuno riuscì a fermare l’ingresso delle autorità alla “nuova” villa Belvedere. Pochi giorni dopo producemmo un video inchiesta dove si chiedeva ad alcuni cittadini acesi cosa ne pensavano della ristrutturazione della villa. Tutti sostennero che molte cose non andavano bene e, di fatto, tutti si resero conto che tante cose non andavano per il verso giusto; primo fra tutti il pietrisco. La villa Belvedere, comunque, senza alcun collaudo venne aperta al pubblico e lei sindaco Barbagallo dichiarò in campagna elettorale che avrebbe “rimosso l’azolo dalla villa”. Fu una promessa che risuonò come una “berlusconata” da campagna elettorale ma intanto la villa rimase aperta e con l’azolo finchè un grosso ramo d’albero venne giù e si rischiò la tragedia. Allora intervenne l’assessore Ardita che giustamente chiuse al pubblico il Belvedere. Giusto. Intanto venne istituita la commissione per la verifica dei lavori alla villa Belvedere. E, sappiamo da fonti certificate, che il lavoro della commissione è stato puntuale e assai dettagliato, tanto da rischiare di dover ritornare indietro i soldi del finanziamento alla comunità europea. Poi sit-in, pressioni, richieste, firme consegnate alla Procura della Repubblica e tanto altro ancora, finchè non siamo giunti alla nota dei collaudatori. Nota che pone l’accento su tante criticità e di fatto richiede che siano messe a posto tutta una serie di problematiche affinchè si possa giungere al collaudo. Intanto malgrado siano stati tagliati gli alberi malati già da mesi ma non sono stati sostituiti con altri dello stesso fusto (come aveva affermato in un’intervista a FanCity l’assessore Ardita). Siamo ad oggi, e così dopo il pavone delle commissioni consiliari avete offerto (come Garozzo ha fatto con voi) la questione della villa Belvedere ad una forza politica, il Movimento 5 Stelle. Avete offerto in una portata d’argento l’occasione per contestare il vostro operato in riferimento alla faccenda “villa belvedere”. Ed è ovvio se consideriamo il fatto che i consiglieri comunali (che bramono per avere visibilità anche in video e in diretta e, perchè no, anche via satellite) non spendono una parola sulla questione. Del resto chi dovrebbe farlo i consiglieri dell’ex maggiornza? I consiglieri dell’attuale maggioranza? Insomma su questa faccenda la mediazione e il guanto di velluto non hanno prodotto nessun vantaggio per i cittadini. Sindaco Barbagallo e assessore Ardita se volevate fare un clamoroso autogol ci siete riusciti alla perfezione, adesso per la questione “villa” i cittadini sono incazzati bypartisan: prima con Garozzo e ora con Barbagallo. Un pessimo segno di continuità e una dimostrazione che non sempre l’atteggiamento diplomatico e di mediazione raggiunge i risultati sperati.
Dovevate fare un gran casino, invece avete perso tempo e credibilità
(mAd)
Villa Belvedere, l’autogol dell’amministrazione Barbagallo
