sabato, Aprile 27, 2024
Google search engine
HomeCulturaPiccola storia di Jaci - La città di Acireale aderisce alla rivolta,...

Piccola storia di Jaci – La città di Acireale aderisce alla rivolta, 26 gennaio 1848.

La città di Palermo il 12 gennaio si rivolta contro l’autorita regia, inizia la rivoluzione siciliana per ottenere l’autonomia da Napoli. Il 26 gennaio la città di Aci Reale con il suo distretto rispondeva all’appello e aderisce alla rivolta.

I cittadini acesi in armi con la partecipazione di altri cittadini venuti dai paesi vicini si radunano in Piazza San Domenico e si sventola il tricolore con lo stemma della trinacria.

Tricolore rivoluzionario del Regno di Sicilia 1848 – 1849

Il corteo sfila per le strade della città mentre in Piazza Duomo, Lionardo Vigo Calanna infiamma gli animi con un suo discorso. Si costituisce pure il Comitato provvisiorio locale costituito dal Presidente cav. Mariano Scuderi, dal barone Pasquale Pennisi Cagnone, dal cav. Lionardo Vigo Calanna, dal cav. Mariano La Rosa, dal segretario marchese Leonardo Vigo Fuccio e dal cassiere cav. Michele La Spina Valerio.

Il cav. Lionardo Vigo Calanna è il rappresentante di Acireale al Parlamento generale siciliano, presieduto dal marchese Vincenzo Fardella di Torrearsa che iniziera i lavori il 25 marzo a Palermo.

Il 27 gennaio Lionardo Vigo scrive a Ruggero Settimo, presidente del Comitato generale:

Eccellenza,

L’impeto della mia allegrezza è tale ora che non so come significarle l’animo mio; il vedere compiuto un voto di 32 anni, il vedere sorgere la speranza di cessare finalmente lo stato di nullità di questa sacra terra, il vedere Acireale, alla testa di tutto il suo distretto, versarsi armata a difesa di Catania, e così coronati i miei sforzi, le mie lagrime, i miei sudori, m’inonda di tale letizia che se oggi muoio passerò lieto nel sepolcro, e mi sara lenzuolo l’aquila siciliana.

Dopo aver qui compito il mio dovere offro me stesso a Sicilia; ovunque il Comitato generale crederà profittevoli la mia vita, i miei beni, la mia mente, la mia penna, mi chiami e mi avrà spontaneo e non ultimo.

Io non so quello che fo, scrivo come sento; perdoni e gradisca l’offerta di chi non mai l’ha avvicinato, ma l’ha riverito sempre, e ora l’ubbidisce come presidente del Comitato generale.

L.Vigo

Aci 27 del 48

Foto intestazione di un bando del Comitato provvisorio di Aci Reale, febbraio 1848

RELATED ARTICLES
- Advertisment -
Google search engine

Most Popular

Recent Comments