Via Cavour, pieno centro storico di Acireale si vedono, quasi all’inizio della strada proveniendo da piazza Duomo, assi di legno a coprire un cantiere. Ci si chiede cosa sta succedendo dietro quel muro di tavole? Se lo chiedono i cittadini, se lo chiede il PD con un comunicato ufficiale, se lo chiedono tutte le componenti politiche della città. In via Cavour quella casa è della madre dell’assessore Pietropaolo e, quindi, la severità dei controlli e la certezza delle autorizzazioni non doveva che essere massima. Ma i dubbi sono tanti e supportati da alcune analisi. Sappiamo, secondo la nota ufficiale del Comune di Acireale, che “l’Ufficio Urbanistica dopo avere acquisito il necessario parere della Soprintendenza dei Beni Culturali di Catania e ogni altro atto e documento necessario, ha rilasciato un’autorizzazione per l’esecuzione di lavori di risanamento conservativo dell’immobile in questione. Non è stata dunque autorizzata, né poteva esserlo del resto, alcuna opera di demolizione totale del fabbricato”. Ovvero nella nota del Comune di Acireale si scrive chiaramente che le autorizzazioni erano e sono riferite al “risanamento conservativo dell’immobile”. Sappiamo, anche leggendo la dichiarazione dell’assessore Pietropaolo, che “la facciata è crollata in seguito alle forti piogge dello scorso 9 settembre”. Facciata crollata e che, sempre secondo l’assessore Pietropaolo, la ditta che si è occupata dei lavori aveva comunicato “agli uffici il cedimento della facciata, che adesso dovrà essere ricostruita esattamente come era prima”.
Quindi la sovrintendenza ai beni culturali di Catania autorizza per il “risanamento conservativo”, però il 9 settembre, causa pioggia, crolla la facciata, l’assessore o chi per lui avvisa gli uffici del crollo e prosegue i lavori. Quali lavori? Di risanamento conservativo? Di Demolizione e ricostruzione? Di sola ricostruzione del crollo della facciata?
Possiamo dire con certezza, pur non essendo dei tecnici, che un crollo, diciamo per cause naturali, è molto diverso e riconoscibile rispetto ad una demolizione. Possiamo anche affermare che la nota del Comune di Acireale è chiara nell’affermare che “non è stata dunque autorizzata, né poteva esserlo del resto, alcuna opera di demolizione totale del fabbricato”.
Nella nota del PD di Acireale, invece, si chiedono maggiori chiarimenti sulla questione e lo stesso problema di chiarezza pone l’onorevole Basilio Catanoso di Forza Italia.
In ultimo. Sempre nella nota del Comune di Acireale si legge che l’Ente “anche a fronte di alcune segnalazioni, personale dell’Ufficio Urbanistica si è recato in queste ore nel cantiere in questione per verificare, accertare e documentare le modalità e lo stato dei lavori e se gli stessi siano rispondenti al titolo ed ai pareri rilasciati”.
Non possiamo che aspettare vigili il resoconto di questi accertamenti perchè se tutto dovesse essere nella norma e nel rispetto di tutte le leggi e conforme a tutte le autorizzazioni allora la storia assumerà contorni accettabili seppur tristi ma se dovessero essere scoperte delle irregolarità e/o delle acrobazie burocratiche per far “tornare i conti” allora l’assessore Pietropaolo dovrebbe rassegnare le dimissioni e lasciare ogni incarico pubblico.
(mAd)