İstanbul escort bayan sivas escort samsun escort bayan sakarya escort Muğla escort Mersin escort Escort malatya Escort konya Kocaeli Escort Kayseri Escort izmir escort bayan hatay bayan escort antep Escort bayan eskişehir escort bayan erzurum escort bayan elazığ escort diyarbakır escort escort bayan Çanakkale Bursa Escort bayan Balıkesir escort aydın Escort Antalya Escort ankara bayan escort Adana Escort bayan

venerdì, Maggio 17, 2024
Google search engine
HomePoliticaAcireale e il diritto al verde pubblico.

Acireale e il diritto al verde pubblico.

verde pubblico

Il decreto ministeriale del 2 aprile 1968 n° 1444 nel suo terzo articolo, fissa quelle che devono essere le dotazioni “minime ed inderogabili” di spazi pubblici per ciascun cittadino. Spazi che devono essere riservati a parchi pubblici, ad attività collettive ed ai parcheggi. Tale misura è fissata complessivamente in 18 metri quadrati per abitante “insediato o da insediare” ed in particolare 9 di essi, devono essere destinati al verde pubblico.

Ciò significa che Acireale, nel rispetto della legge, dovrebbe avere circa 50 ettari (500.000 metri quadrati) di verde pubblico e Catania, 360. Ovviamente tutto ciò è impensabile e probabilmente non è più praticabile far si che si possa ottenere e godere dello stato di cose previste dal decreto ministeriale.

E’ quantomeno scandaloso constatare che, nonostante le ottime intenzioni del legislatore datate 1968, si sia continuato a cementificare in lungo e in largo, strafottendosene dei limiti di legge e ponendo di fatto un’impossibilità a garantire i 9 metri quadrati di verde pubblico per ogni cittadino.

E mentre a questo punto c’è da chiedersi a cosa servano le leggi ed i regolamenti in assenza di un conseguente rispetto, poniamo l’attenzione sulla nostra Città domandandoci:

  1. Quanti sono, se ci sono, i metri (o forse i centimetri) quadrati di verde pubblico a disposizione di ogni cittadino?
  2. In quest’ottica, come si è potuto consentire che l’unico polmone verde della città, l’ex “Villa Belvedere”, sia stato trasformato in una struttura amorfa che di “villa” ormai ha poco e niente?
  3. Qual’è la ratio per cui uno spazio ricavato da un ex mercato in demolizione viene destinato al posteggio di una ventina di auto piuttosto che a verde pubblico con magari annessa bambinopoli?
  4. Come mai questa amministrazione non si adopera per far si che l’unico parco attualmente disponibile (quello delle Terme) venga tenuto aperto?

Non c’è amore, non c’è rispetto, non c’è sensibilità. Ma sopratutto, non c’è esempio verso i nostri figli.

Decreto ministeriale del 2 aprile 1968 n°1444, articolo 3:

“Per gli insediamenti residenziali, i rapporti sono fissati in misura tale da assicurare per ogni abitante -insediato o da insediare- la dotazione minima, inderogabile, di mq. 18 per spazi pubblici o riservati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggio, con esclusione degli spazi destinati alle sedi viarie. Tale quantità complessiva va ripartita, di norma, nel modo appresso indicato: a) mq. 4,50 di aree per l’istruzione: asili nido, scuole materne e scuole dell’obbligo; b) mq. 2,00 di aree per attrezzature di interesse comune: religiose, culturali, sociali, assistenziali, sanitarie, amministrative, per pubblici servizi (uffici P.T., protezione civile, ecc.) ed altre; c) mq. 9,00 di aree per spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport, effettivamente utilizzabili per tali impianti con esclusione di fasce verdi lungo le strade; d) mq. 2,50 di aree per parcheggi.

Luis.

 

 

RELATED ARTICLES

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

- Advertisment -
Google search engine

Most Popular

Recent Comments