Pubblicati due bandi europei che finanziano investimenti sui beni culturali. Grandissima ed amarissima sorpresa quando ho scoperto che Acireale non può partecipare.
I beni del territorio di Acireale non possono ricevere finanziamenti perché il patrimonio di Acireale non può appartenere ai “Luoghi della Cultura”.
Possono ricevere finanziamenti 105 beni appartenenti a Stato, Enti Locali, Enti ecclesiastici e Fondazioni ma non devono essere ad Acireale.
Per assurdo possono essere finanziati beni appartenenti alla diocesi di Acireale, ma localizzati ad Aci Catena, a Castiglione o Linguaglossa, non quelli di Acireale.
E perché tutto ciò? Perché il Decreto Assessoriale n. 2997 del 30/06/2017 che stabilisce i luoghi della cultura individua immobili che sono localizzati nell’ambito dei Comuni presenti nel “Sistema degli attrattori”, dove sono stati individuati i comuni che definiscono i contorni delle aree di attrazione culturale.
Ed Acireale secondo la regione Sicilia non è “Area di attrazione Culturale”.
Ci sono Acicatena, Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Castiglione di Sicilia, Giarre, Linguaglossa, Maletto, Mascali, Milo, Nicolosi, Pedara, Piedimonte Etneo, Ragalna, Randazzo, Sant’Alfio, Santa Maria di Licodia e Treccastagni. Ma non c’è Acireale.
Come è potuto sfuggire questo orrore ad Antonio Coniglio che è sempre attento al tema? Come è sfuggito all’Onorevole Nicola D’agostino che ci ha martellato durante questa campagna elettorale con i milioni e milioni di € che ha convogliato su Acireale?
Viene il dubbio che a questa amministrazione non interessi nulla dell’ambito culturale. Sono altri i temi che predilige, dove forse gli importi dei finanziamenti sono maggiori.
Nasce spontanea una domanda, qual’è l’idea di sviluppo che ha questa amministrazione su Acireale?
Questo è quello che pensa La comunità Europea sullo sviluppo della nostra terra:
La valorizzazione turistica del patrimonio della Regione Siciliana costituisce un’opzione strategica prioritaria del Programma Operativo, riconoscendo come driver della crescita regionale, la fruizione integrata delle risorse naturali, culturali e turistiche, coerente con l’approccio europeo alla crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva. Ed è in questo contesto che il Programma Operativo prevede tra gli interventi dell’Obiettivo Tematico n. 6 quello di promuovere l’uso efficiente delle risorse tangibili e intangibili che costituiscono la cultura e l’identità del territorio siciliano.
Cosa ci siamo persi (finora):
Obiettivo specifico 6.7 – Miglioramento delle condizioni degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale nelle aree di attrazione
“Interventi per la tutela, la valorizzazione e la messa in rete del patrimonio culturale, materiale e immateriale, nelle aree di attrazione di rilevanza strategica tale da consolidare e promuovere processi di sviluppo”
“Sostegno alla diffusione della conoscenza e alla fruizione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, attraverso la creazione di servizi e/o sistemi innovativi e l’utilizzo di tecnologie avanzate.”
(stefano alì)