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martedì, Maggio 21, 2024
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Acireale, PD, le anomalie e le strategie. Cronaca di un passaggio annunciato.

 

dagostino-raciti-copIl passaggio dell’on. Nicola D’Agostino dall’UDC al Gruppo Misto all’ARS, per ogni osservatore politico e per gli addetti ai lavori, non è sorprendente. E’ un’altra tappa di avvicinamento verso la collocazione politica che D’Agostino cerca almeno dal settembre 2013. Nell’ultima campagna elettorale regionale il candidato presidente dell’on. D’Agostino fu Miccichè (sulla carta) ma i consensi vennero dirottati su Crocetta. Il primo evidente segno di un riposizionamento politico.

Altri segnali sono arrivati dal gruppo Pensiero Democratico (dirigenti politici in rotta di collisione con la dirigenza locale del PD di via Nicolosi) che qualche giorno prima del ballottaggio con un comunicato annunciò il suo appoggio al candidato sindaco Roberto Barbagallo.

Altro passaggio di questo lungo, complesso e tortuoso percorso di riposizionamento politico è stato segnato, certamente, dalle migliaia di firme raccolte per il varo di un secondo circolo PD. Il gruppo Pensiero Democratico insieme ad una parte significativa del comitato CambiAmo Acireale ha percorso le strade per l’apertura di un secondo circolo piddino. Una manovra con un chiaro segnale politico, come dire “abbiamo i numeri ed un forte seguito”.

Di fatto, quindi, l’abbandono dell’UDC è un fatto “normale” se lo leggiamo nella logica appena descritta. Il PD è un partito del 40% ma che ad Acireale non riesce ad andare oltre la solita soglia di qualche migliaio di voti.

Il punto critico risiede però in una probabile anomalia politica. Quando i giochi e le strategie saranno finite e l’on. Nicola D’Agostino (con una parte cospicua di truppe al seguito ma lasciando sul terreno una quota di “malpancisti”) sarà piddino allora ci troveremo davanti ad uno scenario davvero interessante. Una parte di PD all’opposizione (e non sarà certo il consigliere comunale Antonello D’Agostino) e un’altra parte a sostegno dell’amministrazione Barbagallo con quattro assessori su sei (Ardita, Fichera, D’Anna, Oliva) e un gruppo consiliare “I Democratici”.

L’anomalia sarà questa descritta? Oppure l’anomalia risiede nella scelta del ballottaggio, nella scelta di stare all’opposizione con la destra?

Scenari interessanti che produrranno movimenti tellurici e nuovi assetti nel PD che è, oggi, certamente la riedizione della Democrazia Cristiana ma con meno risorse economiche a disposizione.

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