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mercoledì, Maggio 1, 2024
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CABLE PARK, CHIESTO UN RISARCIMENTO DI 3, 5 MILIONI AL COMUNE

Qui ad Acireale doveva nascere un parco, un impianto sportivo di 10 ettari immerso nel verde, un centro di aggregazione per gli sportivi, ma anche per le famiglie e per il loro tempo libero. Il danno è che ad Acireale tutto questo non può nascere, perché qui sembra che nulla possa mai cambiare.

La beffa è che la Wake Surf Center srl, la società che dal 2016 avrebbe voluto realizzare il ‘Cable Park’, il parco sportivo per la pratica del wakeboard ha presentato un ricorso al Tar e richiesto un risarcimento danni da 3,5 milioni di euro. 

E questa è per ora l’ultima pagina di una storia che a noi comuni cittadini lascia solo tanto, troppo amaro in bocca. Perché, diciamoci la verità, chi se ne frega di un groviglio burocratico che va avanti dal 2016 tra autorizzazioni, contenziosi, ricorsi, tribunali, sequestri e dissequestri, tavoli tecnici convocati e rinviati? 

Quell’area resta solo adibita al nulla e al degrado. Niente Cable Park, niente aree ricreative, niente sport, niente verde, chiudiamole tutte le finestre che potrebbero portare uno spiraglio di ossigeno ad una città triste e sempre più ripiegata su se stessa!

Mandiamoli via quei pochi coraggiosi imprenditori che avrebbero voglia di creare qualcosa di nuovo e una speranza di sviluppo ad Acireale… Pazzi! Ci penserà il Comune, ci penserà la solerte e attenta burocrazia a rendere Acireale bella da vivere per i suoi cittadini e per i tantissimi turisti che non possono non rimanere ammaliati da quattro chiese e quattro palazzi in mezzo al nulla.

E si badi bene, questo non vuol dire che chi voglia investire non debba rispettare le leggi. Ma la storia del Cable Park è davvero strana…

La Wake Surf Center, in una lunga nota che vi riportiamo, ripercorre la vicenda e spiega il perché della richiesta del risarcimento milionario.

Il wakeboard è una disciplina in grande diffusione e crescita, registra decine di migliaia di appassionati e centinaia di impianti in Europa e nel mondo. L’impianto di Acireale, tra i più incantevoli per il contesto ambientale unico, si pone come il più meridionale d’Europa. È stato approvato dal CONI, e finanziato dall’Istituto del Credito Sportivo con le garanzie patrimoniali e le risorse private della Società Wakesurfcenter srl.

Con il Cable Park potrebbe essere recuperata una vasta area, ridotta a discarica abusiva, afflitta da sovra pascolamento, e in condizioni di estremo degrado, restituendo alle famiglie, ai giovani e ai diversamente abili uno spazio inclusivo per lo svago e il tempo libero. All’insegna del turismo destagionalizzato, del rispetto dell’ambiente, dell’inclusione e della sana socialità, con inimmaginabili prospettive occupazionali, sia dirette, che indotte.

La Wakesurfcenter srl è in possesso di ben 5 pronunciamenti favorevoli della Soprintendenza ai BBCCAA, uno dell’ Assessorato regionale ai Beni Culturali e all’ Identità Siciliana, oltre quello del Genio Civile, i 4 pareri favorevoli rilasciati dall’ Ufficio Urbanistica di Acireale, quello della ASL Catania (Lavoro) e infine della ASL Acireale (Sanità), ha inoltre assolto la procedura ambientale VAS (due volte, prima e dopo la sospensione/sequestro), ottenendo il favore della Regione con il D.A. n.378/2017 dell’ Assessore regionale M. Croce.

L’Amministrazione di Acireale ha comunque mosso, nei confronti della Società, rilievi sulla regolarità delle opere eseguite, sospendendo il cantiere e procedendo, in poco più di un mese, al sequestro penale dell’area. La Società, assistita penalmente dall’avv. Antonella Stefania Amato, otteneva, dalla Procura, in meno di due mesi, il dissequestro del cantiere e, nel giugno del 2019, dal GIP, l’accoglimento, in toto, della compendiosa richiesta di archiviazione del PM, che ha escluso la presenza di opere abusive, riabilitando la posizione del progettista e direttore dei lavori ing Gianfranco Caudullo, e dell’amministratore della Società Luisa Rannisi”.

Ciò non di meno, nel corso delle ultime due Conferenze dei Servizi (febbraio e maggio di quest’anno) in presenza di dirigenti comunali e regionali, sono emersi ulteriori dubbi sulla compatibilità del Cable Park con il nuovo piano paesaggistico, (essendo, l’invaso, in parte compreso nella fascia di rispetto del torrente Lavinaio Platani), per le più restrittive norme regionali, introdotte con il cosiddetto Decreto Tusa,  dopo la tragedia di Casteldaccia (dicembre 2018) dove persero la vita dieci persone. Tutti i dubbi e le riserve sono oggi, e una volta per tutte, chiarite dal Decreto, del 12 giugno 2019, del Presidente della Regione Musumeci, che subordina al parere favorevole del Genio Civile ogni intervento nella fascia di rispetto dei fiumi e torrenti. La  Società dispone del parere favorevole del Genio Civile, fin dal lontano 2016, parere che impegna la Società a lasciar esondare, per la pubblica incolumità, il famigerato Lavinaio Platani all’interno dell’impianto sportivo.

L’Ufficio comunale, sordo a tutto questo, all’ultima Conferenza dei Servizi (maggio 2019) ha deciso la definitiva archiviazione del progetto giustificata, questa volta, con la mancanza della titolarità dell’area in capo alla Società, in quanto la quasi totalità del terreno, per oltre sette ettari e compreso l’impianto, l’11 febbraio del 2019, era stata acquisita gratuitamente al patrimonio disponibile del Comune, (nonostante tre procedimenti: penali, amministrativi e autorizzativi, ancora aperti), per la presenza di opere ritenute abusive, ma dichiarate in seguito regolari dal Tribunale.

Nonostante le continue richieste di un confronto, anche tecnico, esternati dalla Società e dal progettista, sui social e sui media locali, e finanche con un’interrogazione al CC (mai letta in aula) e una all’ARS, l’Amministrazione di Acireale non ha mostrato, finora, disponibilità al dialogo.

La Società ritiene che le azioni poste in essere dagli uffici possano configurare concrete ipotesi di illecito amministrativo, pertanto nell’agosto del 2019, ha presentato al TAR un ricorso per il risarcimento dei danni al comune di Acireale, per circa 3,5 milioni di euro”.

Per chi volesse approfondire

https://www.fancityacireale.it/wordpress2/cable-park-cronistoria-di-unoccasione-mancata-dieci-ettari-di-malinconia/

L.C.

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