Secondo le parole del dott. Antonio Belcuore le presenze per la seconda domenica del carnevale acese sono state intorno a 30.000 (trentamila). E’ una stima plausibile. Finalmente possiamo dire che quando si urlava al “milione di presenze” si raccontavano, molto probabilmente, di numeri abbastanza insesistenti. In ogni caso il carnevale di Acireale ha funzionato per i due week end e non certo per il giovedì grasso e neanche per oggi (8/2/2016) considerato che per le vie del centro non vediamo nessun carnevale ma solo una lunga fila di autovetture. Ma non è questo il punto. La considerazione che ne traggo è un’altra. Dopo la giornata di ieri (ma anche durante) si sono susseguite immagini trionfalistiche e momenti di particolare satira da parte di chi è preposto a presediere commissioni istituzionali. Sono stati inviati (via jpg) immagini di “biochetasi”, altri consigliano le supposte e tanti (ma non ho ben capio chi) sono stati battezzati come “cucche” (portatori di iella). Insoma un atteggiamento davvero imbarazzante se si considera che i soldi publbici sono, appunto, di tutti e tutti sono felici quando e se vengono ben spesi. Ma anche ancorandoci alla cifra dei trentamila non abbiamo ancora ben compreso quale ricchezza e per chi questa folla ha portato vantaggi. Certamente una domenica bella per il clima e per la gente che ha sommerso piazza Duomo. Piazza Duomo per l’appunto perche in altri luoghi si camminava agevolmente. Buona l’operazione del presidente Antonio Coniglio di far sfilare i carri della passata edizione stornando una quota di denaro per tentare di dare una sistemata alla Cittadella del Carnevale, operazione buona e virtuosa che ci fa pensare che, forse, sarebbe cosa interessante se i carri allegorici venissero prodotti con scadenza biennale… per sempre. Così se plaudo al coraggio di Coniglio e alla sua passione irrefrenabile di gestire l’affare carnevale, rimango lo stesso basito nel vedere pezzi di questa amministrazione gongolare come se avessimo risolto tutti i problemi. Ricordo per chi ha la memoria corta che la nostra bella Acireale è ultima in ogni indice di vivibilità. Ultima per trasporto urbano, per parcheggi di scambio, nell’abbattimento delle barriere architettoniche. Ultima perchè perde ogni comparto produttivo dalle Terme ai limoni. Dalla raccolta differenziata all’amianto a Pozzillo. La domenica di carnevale ha riempito di orgoglio gli organizzatori? Ci sta, ma niente salti di gioia perchè le questioni della città restano tutte irrisolte. A proposito, novità dalla villa Belvedere? Magari l’assessore Nando Ardita potrebbe mostrare più energia per questa vicenda invece di pensare ad immiginarie “cucche” a cui inviare qualche rigo di satira.
(mAd)