Con periodicità settimanale e incorniciate fastosamente, pubblichiamo “frasi celebri” di personalità della politica, dello spettacolo, della religione, della vita sociale a livello nazionale ma anche conterranee (non sarà difficile trovarne di amministratori locali), da me raccolte a partire dagli anni ’90 . Naturalmente, la patente di celebrità viene assegnata per il senso di ilarità che suscitano, ( in certi casi per scivoloni logici, in altri per esibizione di malferma cultura, in altri ancora per commovente ignoranza), non certo perché chi le ha pronunciate abbia voluto fare dello humour . Visto che esse stanno nell’arco di un trentennio, ce n’è per tutti: da chi ha vissuto l’epoca della Balena bianca, la DC, alla Seconda repubblica dopo Mani pulite, a questi nostri tempi che più che ricordarci corsi e ricorsi ci fanno capire che al ridicolo non c’è mai fine.
La ‘frase celebre di oggi: ho cercato in tutti i modi di raggiungere il giornalista Duilio Calarco,e forse ci sono riuscito, per implorarlo di non dire mai più ‘nebroideo’, che non esiste ed è fin troppo vistosamente errore marchiano: lui fa un’equazione semplicistica tra, ad es., tiroideo, tifoideo, negroide, mongoloide, e ‘nebroideo’ che non potrà mai significare, per motivi facilmente riscontrabili, ‘dei Nebrodi’. Comunque, Duilio Calarco fa finta di niente. Da tanto tempo. Càzzica, che testa! avrebbe detto Pirandello…
Ivan Castrogiovanni