L’Italia, considerata la sua collocazione geografica e la sua conformazione, è più esposta di altre zone all’impatto del surriscaldamento globale, con il serio rischio di diventare già in questo secolo sempre più simile al Nord Africa. Inoltre, non è per nulla remota la possibilità di vedere sommerse dal mare aree costiere particolarmente vulnerabili: 33 in tutto il territorio nazionale, dal delta del Po a alla foce del Tevere al golfo di Cagliari fino alla piana di Catania. L’allarme arriva da alcuni studi dei ricercatori del Laboratorio di Modellistica Climatica e Impatti dell’Enea.
Stando a questi studi, il clima del Sud Italia rischia di diventare quello tipico del Nord Africa, con estati e inverni sempre più aridi e secchi e con una crescente carenza di acqua che determinerà il progressivo inaridimento dei suoli, con ripercussioni su agricoltura, attività industriali e salute umana.
A causa del cambiamento climatico, inoltre, migliaia di ettari di territorio nazionale potrebbero essere sommersi dal mare. Sono 33 le aree costiere ad alta vulnerabilità che rischiano di essere inondate, tra cui la laguna di Venezia, il delta del Po, il golfo di Cagliari e quello di Oristano, l’area circostante il Mar Piccolo di Taranto, la foce del Tevere, la Versilia, le saline di Trapani e la piana di Catania.
L’Italia sarà inoltre subirà un incremento della frequenza degli eventi estremi, come ad esempio alluvioni nella stagione invernale e periodi prolungati di siccità, incendi, ondate di calore e scarsità di risorse idriche nei mesi estivi.