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Comitati per il SI e comitati per il NO… e i dagostiniani che fanno?

malalingua

E’ partita la campagna referendaria per la modifica della nostra amata Costituzione.
Ieri mattina mi sono compiaciuto di vedere, transitando da corso Umberto, il banchetto del PD ben assortito, ma, purtroppo ho preferito non scattare foto: qualcuno, brutto di madre natura, non ama essere ritratto da me, in quanto le mie foto contraddicono mammina che dice ca u figghiu è beddu, spertu e soprattutto simpatico.
Ma non è questo il tema, sarebbe riduttivo parlare di entità insignificanti, invece mi è sovvenuta una idea, un dubbio, che prendendo forma si trasforma in un arzigogolo.
I dagostiniani in questo referendum che fanno?
Giorni fa correva voce che dagostiniani di livello ed elementi in vista del PD si odorassero come quei cani che si girano attorno tra di loro per vedere che aria tira nella zona delle pudenda: addirittura si vociferava di un costituendo comitato del SI di un certo livello che sarebbe stato ben visto nel partito a tutti i livelli.
Quindi ieri con i maggiorenti di quello che fu Cambiamo Acireale in libera circolazione ( un paio erano con me al Festival del Teatro) ed invece la giunta plenaria di quelli che furono gli alleati di Catanoso al ballottaggio dietro al banchetto del comitato per il Si, significa che qualcosa non sia funzionato.
Sciugghemici i nummera…
Una ipotesi potrebbe essere che gli alti srateghi delle disfatte, considerato che Nicola D’Agostino deve essere Renziano fedelissimo giocoforza, contando che alla fine i Si della sua corrente devono assommarsi ai loro, con il tenerlo lontano dalle manovre referendarie e con il clima di confusione che si creerebbe, nella somma totale dei voti potrebbero vantare (e di conseguenza mettere sulla bilancia) un contributo maggiore a quello reale che potrebbero dare e che sarebbe difficilmente controllabile.
Da parte mia, se D’Agostino si schierasse per il NO, considerata la strafottenza Acese e italiana in genere per i referendum, ad Acireale di fronte ad una valanga di No si raccoglierebbero non più di 35/40 Si e almeno vedremo felici per un giorno i grillni perennemente tristi ed incazzati e il duo metalmeccanico dell’Officina Franchina/Coco festeggerebbe l’exploit.
Altra ipotesi che sia D’Agostino a volere creare un Comitato per i Si autonomo, così facendo renderebbe operativo il fantomatico secondo circolo mai nato e malamente concepito con una raccolta di firme da capogiro tale da fare girare la testa a chi da Roma è in attesa di contare e pesare chi deve essere presente nella prossima legislatura.
I giochetti sono all’inizio, ma sono sicuro che in previsione di campagna per il referendum, per le Regionali e per le Politiche avremo di che divertirci con questi puffi e questi gnomi.
(santodimauro)

 

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