I commenti raccolti in giro sembrano testimoniare l’intenzione dei nostri consiglieri di non dimettersi.
Per i risultati raggiunti e l’immagine offerta fino ad oggi, credo, che questa sia una scelta sbagliata. Poichè non si può generalizzare, spero che quelli che hanno mantenuto un comportamento dignitoso e si sono impegnati per la città si dimettano dando così il buon esempio.
La Legge ha notevolmente ridotto le competenze del consiglio comunale, fondamentalmente legate a scelte di natura urbanistica ed al bilancio. Deliberazioni per le quali è comunque fondamentale l’azione propedeutica della giunta.
In poche ore, così come del resto hanno già fatto negli anni passati, possono approvare il bilancio preventivo 2018 e dimettersi chiudendo così questa triste stagione. La giunta ha già approvato il bilancio preventivo il 30.12.2017 con determina n. 174. Nella convocazione del mese di febbraio erano già presenti sia l’approvazione del piano triennale delle opere pubbliche che quella del bilancio. Avrebbero potuto tranquillamente farlo nelle due sedute annullate del 26 e del 28 febbraio.
Se il Consiglio Comunale non ha nulla da dire non sarebbe meglio che si dimettesse subito senza fare perdere altro tempo alla città?
Un Consiglio Comunale di alto profilo che nel corso del suo mandato si fosse distinto per l’azione politica sarebbe potuto essere un valido testimone delle esigenze della città rapportandosi con il commissario che verrà presto nominato.
Ma che rappresentatività ha questo consiglio dopo avere raggiunto la ribalta nazionale con lo scandalo politico legato alle commissioni in visita al pavone, o gli insulti sfociati nelle rilevazioni sul meccanismo per raccogliere il consenso, quello delle rizette? Certo non offrono un’immagine di serietà i numerosi salti di coalizione avvenuti recentemente.
Per cosa ricorderemo questo consiglio? Per i consiglieri stakanovisti da 600 commissioni consiliari, che riescono a racimolare 50.000€ in gettoni di presenza in 40 mesi?
Non mi scandalizza il costo di 1.405.442 €, ci potrebbe anche stare. Ma a fronte di questo costo che beneficio ne ha tratto la città?
Nel 2017, in 57 sedute, il Consiglio Comunale di Acireale ha prodotto 122 atti deliberativi. La maggior parte, 84, senza una ricaduta specifica (Comunicazioni, Interrogazioni, interpellanze e
mozioni, Sedute tematiche su Mobilità, Carnevale, Rifiuti etc., Approvazione verbali sedute precedenti, Riconoscimento debiti fuori bilancio e sedute deserte.
E sono anche le sedute più lunghe dove possono dare sfogo alla loro logorrea. Agli insulti ed a dialoghi surreali che nel tempo ne hanno ridimensionato l’immagine nella città.
Altri 11 riguardano il Bilancio (preventivo e consuntivo e gli obblighi conseguenti). Il bilancio anche se di competenza del Consiglio è in mano alla giunta, devono solo
ratificare, assumendosene le responsabilità, scelte di altri.
Credo che i consiglieri comunali di maggioranza che pubblicamente dichiarano, giustamente, la solidarietà al sindaco, dovrebbero agire di conseguenza. Essere solidali significa anche condividere la chiusura di questa esperienza amministrativa in cui sono stati guidati dal sindaco, altrimenti sono solo frasi di circostanza.
(stefano alì)
