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Covid, ad Acireale 147 positivi. Il sindaco Alì: “Il numero dei nuovi positivi nell’ultima settimana oltre il quale si entra in zona rossa, la cui soglia per il nostro territorio è di 130”.

ACIREALEC’è una storia di covid che riguarda la nostra città e le modalità con cui si interagisce con l’emergenza. E’ una storia di ospedale, di malati, di pandemia, di risorse e di modi di interpretare il sentire popolare, una storia che merita di essere raccontata proprio in questi giorni ancora così complessi e sicuramente con una situazione pandemica ancora non finita che ci tiene sempre tutti in uno stato di preoccupazione e di allarme.

Il 25 ottobre 2020 nel suo profilo facebook il sindaco di Acireale Stefano Alì venuto a conoscenza della prossima trasformazione del nosocomio di Acireale in ospedale covid scrive: “Pessima scelta da parte della regione Sicilia, in una riunione convocata ieri sera dall’assessore regionale alla salute hanno deciso che l’intero ospedale di Acireale verrà convertito a ospedale COVID. Inaccettabile questa decisione presa senza tenere conto delle esigenze dei cittadini e senza consultare i comuni serviti dall’ospedale di Acireale. Si mette a rischio la salute della gente”. Poi, sempre nello stesso post, continua il sindaco affermando che ha “chiesto al presidente del consiglio di convocare con assoluta urgenza un consiglio comunale sull’argomento, e chiedo a tutti i sindaci del comprensorio di attivarsi per bloccare questa scelta assurda”.

Nello stesso giorno registriammo le parole dell’on. Nicola D’Agostino che ci riferì: “Acireale ha un grande ospedale, lo abbiamo sempre detto, oggi deve assumersi le responsabilità (che altri hanno declinato) esattamente come il Garibaldi, il San Marco e il Cannizzaro. Questo è il livello dell’ospedale di Acireale e pertanto il massimo sforzo deve essere prodotto senza stupidi campanilismi e banali rivendicazioni”.

Il 27 ottobre 2020, i sindaciVito Di Mauro (Aci Bonaccorsi), Nello Oliveri (Aci Catena), Stefano Alì (Acireale), Santo Caruso (Aci Sant’Antonio), Giuseppe Intelisano (Calatabiano), Antonio Camarda (Castiglione), Sebastiano Nucifora (Fiumefreddo), Angelo D’Anna (Giarre), Luigi Messina (Mascali), Alfio Cosentino (Milo), Ignazio Puglisi (Piedimonte), Enzo Caragliano (Riposto), Giuseppe Nicotra (Sant’Alfio), Salvatore Greco (Santa Venerina), Franco Leonardi (Viagrande) e Salvatore Russo (Zafferana) firmano una nota durissimadi cui riportiamo il passaggio di chiusura. “Dinnanzi a queste scelte scellerate, transitate sopra la nostra testa, non resteremo di certo inermi e siamo pronti a muoverci nelle sedi opportune, non abdicando al nostro ruolo di autorità sanitarie nei luoghi di competenza”. Il 28 marzo 2020, davanti ai cancelli dell’ospedale di Acireale i sindaci in fascia tricolore manifestano il loro dissenso.

Il 31 ottobre 2020, il vescovo di Acireale Raspanti mette a disposizione i locali della chiesa di Loreto per lo svolgimento di un incontro tra i sindaci Oliveri (Aci Catena), Alì (Acireale), Caruso (Aci Sant’Antonio), D’Anna(Giarre), Messina (Mascali), Cosentino (Milo), Puglisi (Piedimonte), Caragliano (Riposto), Greco (Santa Venerina) e Leonardi (Viagrande), insieme all’assessore regionale alla Salute Razza, gli onorevoli D’Agostino e Foti, i vertici dell’ASP, e il prof. Cacopardo(componente del comitato tecnico scientifico). I sindaci spingono affinché si riaprono alcuni reparti dell’ospedale di Acireale ma ben poco ottengono. Sul punto nascite tanto reclamato dal sindaco di Acireale la seduta si chiude con un “vedremo”.

6 marzo 2021, il sindaco di Acireale Alì, la presidente del consiglio comunale Abbotto e capigruppo delle delegazioni al consiglio comunale indicono una conferenza stampa per chiedere che l’ospedale di Acireale venga riaperto completamente, chiedono che si chiuda la parentesi della trasformazione del nosocomio acese in covid hospital. Chiedono che sia aperto il punto nascite, che venga resa operativa la piastra chirurgica e che si riapra gastroenterologia. Tutti passaggi già previste ed anticipate nelle dichiarazioni alla stampa dall’on. D’Agostino. Tutto ciò dovrebbe essere operativo entro la fine di marzo 2021.

2 aprile 2021, il sindaco di Acireale Alì nella suo profilo facebook comunica che: “Il numero dei soggetti positivi ad Acireale ha subito un brusco incremento, analogamente a quello che si registra nella provincia di Catania ed in Sicilia. I positivi ad Acireale oggi sono 147, alcuni giorni addietro erano 120. 10 ricoverati in ospedale e 3 in altra struttura.  Il numero dei nuovi positivi nell’ultima settimana oltre il quale si entra in zona rossa, la cui soglia per il nostro territorio è di 130…”.

Come mi capita sempre più spesso non cerco alcun flirt con la dimensione popolare e mi costringo a ragionare con le mie idee ed espongo analisi che sono frutto di ricerca interiore volta alla libertà del pensiero. Per tali ragioni sin dal primo momento ho trovato davvero inopportuno e stucchevole l’atteggiamento di chi si è opposto alla trasformazione del nosocomio di Acireale in ospedale covid e trovo ancora oggi, in piena pandemia, tali richieste come un eccesso di ricerca di popolarità mista ad un provincialismo di maniera che esula dalla buona politica.

(mAd)

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