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D’Agostino più PD del PD

dago-renzi-faraone-torrisiLa storia di D’Agostino nel PD è stata lunga e complessa. Ad Acireale il circolo locale ha sempre visto con sospetto l’ingresso ufficiale dell’on. D’Agostino tra i tesserati locali e così l’onorevole parte dall’alto. Parte dal nazionale prima con il vicesegretario Guerini in occasione della nascita di Sicilia Futura, poi con Lotti in occasione dell’OCC e adesso con Renzi per il referendum costituzionale.

Le barricate poste dal circolo locale del partito di Renzi sembra non siano bastate e l’on. D’Agostino marcia con passo spedito verso il PD e verso mete che non sono certo quelle regionali. D’Agostino si batte da solo per il SI al referendum costituzionale, mentre il partito democratico acese tace e si accontenta di contare il gran numero dei NO tra i suoi iscritti e tra il gruppo dirigente.

E’ noto che l’on. Fausto Raciti (segretario regionale del PD siciliano) ha avuto (dalla campagna elettorale e ancora prima) divergenze importanti con D’Agostino ed è anche noto che mentre in Sicilia e in Italia il PD ha aperto la porta a tanti e di tutte le provenienze ad Acireale D’Agostino ha avuto il veto e così lo scavalco al circolo acese avviene con grandi squilli di trombe e con le foto che lo ritraggono insieme al presidente del consiglio e segretario del PD, Matteo Renzi.

D’Agostino quindi si pone in una posizione di forza nei confronti del circolo locale del PD e dello stesso segretario regionale. Lancia conferenze stampa per le risorse destinate dal governo nazionale al Tupparello di Acireale, si accredita politicamente l’arrivo di milioni di euro dalla Regione ad Acireale (tromba d’aria, pista ciclabile ed altro) scavalcando serenamente il dato che il governo regionale è a guida PD e che ad Acireale  esiste un circolo che non riesce ad accreditarsi neanche quelle poche cose fatte dal governo regionale e nazionale.

Alle regionali D’Agostino presenterà agli elettori il simbolo e lo schieramento di Sicilia Futura. Se fa il quorum (5%) l’onorevole porterà la sua truppa all’ARS se non dovesse accadere verrebbe azzerata la sua azione politica e possibilmente anche il suo ingresso ufficiale nel PD.

Intanto c’è il referendum costituzionale, D’Agostino si batte per il SI e si pone in una posizione perfetta dal punto di vista politico. Se vince il SI farà valere il suo peso elettorale e l’impegno profuso e se vince il NO tutti dovranno comprendere che dei voti di D’Agostino non si potrà prescindere. Se poi con la vittoria del NO arrivasse anche una crisi di governo allora per l’on. D’Agostino sarebbe tutto grasso che cola. A quel punto D’Agostino non potrà che correre ufficialmente per le elezioni politiche nazionali e ritrovarsi seduto alla Camera dei deputati.

La partita è aperta e si giocherà in due tempi. Il referendum, le regionali. In ogni caso ormai sembra davvero inutile e stantia la querelle tra D’Agostino e il circolo locale del PD. Più piddì di D’Agostino non ve ne sono e se fosse Partito della Nazione, per lui e per i transfughi, ancora meglio.

(mAd)

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