Burocrazia o politica? Piove dentro le strutture danneggiate il 5 novembre di un anno fa, piove e distrugge ogni cosa. I tetti senza tetto sono aperti alle intemperie da un anno e tutto è ancora nel silenzio e tutto è ancora dentro i cassetti della burocrazia.
Palavolcan e teatro Maugeri sono i simulacri della cattiva amministrazione. Recuperati alla meno peggio, violentati dalla tromba d’aria, poi finanziati, progetti inviati e approvati e poi, ancora una volta, il silenzio, i tempi che si dilatano. Sarebbe il momento di mandare a lavorare chi continua a perdere tempo, chi non sbriga le pratiche e tutti quei politici che non sono in grado di imporsi, di alzare la voce nei confronti di una burocrazia colpevole che tutto rallenta, tutto congela fino al disastro.Un aumento di costi notevoli, una ricaduta sui cittadini, l’assenza di spazi (dalla villa Belvedere al Palavolcan) sono il frutto di una macchina inceppata, di una Sicilia incapace a risollevarsi.
Colpevoli senza attenuanti, colpevoli del silenzio, colpevoli del ritardo, colpevoli nell’amministrazione della cosa pubblica. Sarebbe davvero il momento di mettergli in mano pala e carriola e mandarli a lavorare non tra le scartoffie ma con le mani nel fango.
Unica modalità per far capire alla politica e alla burocrazia che tempi e modi che impongono alla collettività sono alla base del disastro siciliano e sono il terreno fertile per la corruzione. Andate a lavorare nel fango. Ora.
(mAd)