Ultimi giorni di attesa per le famiglie acesi rimaste senza padella, venerdi alle 18 il nostro Sindaco (con molta probabilità sarà il vicesindaco detto Nando) inaugurerà la tanto attesa “Fiera dello Jonio”.
Il popolo acese avrà la fortuna di potere comprare pentole e padelle , però senza non prima avere assistito alla dimostrazione in cui vengono distrutti almeno cinque chili di ortaggi, il cui valore supera quello della padella stessa. Ci saranno gli oggettini e i prodotti del Bangla-Desh , di Taiwan e di Ceylon, introvabili altrimenti ( o quasi), le bacchette di incenso dagli aromi fortissimi, le spezie che il vento e la polvere rendono ancora più saporite, i depuratori dell’acqua potabile al costo del pacchetto di maggioranza della Ferrarelle Spa, gli aspirapolvere che aspirano l’acqua da quel tubo da almeno venti anni ed ancora non sono riusciti a buttarla fuori, i materassi che fanno più miracoli dell’acqua di Lourdes, le macchinette del caffè il cui costo finale di una tazzina a casa equivale ad un coppa di Champagne Cristall servita nel miglior bar dei Champs Elysées, i coltelli del cuoco messicano che da trent’anni cerca inutilmente di sbolognarli in Tv, le magliette con gli One Direction, Twilight o Gigi D’Alessio, le calamite per i frigoriferi in tale quantità da spostare il polo magnetico terrestre; ma il reparto più interessante è senz’altro quello dell’arrusti e mangia, vero fiore all’occhiello della nostra fiera: chi degli acesi si trovasse in vacanza nelle isole greche, quando vedendo in lontananza la cortina fumogena, corrano a tranquillizzare le autorità locali dicendo che non si tratta di un incendio di dimensioni apocalittiche che sta distruggendo la Sicilia, ma solamente del fucuni di Mantellina.