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Non lasciate le cose come st’anno!

Mentre l’estate stava per finire, a Meravigghialand si discuteva ancora della Grande Manifestazione, seconda solo ai fastosi carnasciali, che ha visto finalmente coinvolti tutti i giovanissimi rampolli della Città. Nessuno escluso.

Del resto era stato promesso: ne faremo una Polis inclusiva!

Così per la prima volta venne messa in atto un’intensa attività di programmazione e lavoro che ha promosso una rete di gruppi aggregativi del territorio, affidando a ciascuna di loro, età di riferimento e compiti diversi.

Con finalità dettate dall’analisi del bisogno, condotta con criteri trasparenti e ovviamente inclusivi, e che individuò la necessità di fornire ai ragazzi opportunità serie di socializzazione, di fruizione e di conoscenza del territorio nel periodo estivo. Non solo, ma con visione degna di ben altri orizzonti, ebbe anche finalità di dare una mano d’aiuto alle famiglie in modo tale da permettere la conciliazione dei compiti lavorativi con quelli di casa. 

Così il gruppo “NON ABBIAMO” si è occupato dei bambini più piccoli, “FATTO”, di quelli dai 6 ai 10 anni, ed “UN BEL NULLA” dagli 11 ai 14 anni. Al gruppo “MA PREVEDIAMO” toccarono le attività aggregative, e a “DI FARE QUALCOSA” quelle prettamente sportive.

E’ stata una bellissima estate a Meravigghialand quella che sta per finire, nessuno può davvero lamentarsi. Non è passato un solo giorno senza che  gli abitanti in età scolare fossero impegnati in attività educativo-ricreative. Pensate all’esperienza che è stata offerta ai nostri giovani di utilizzare correttamente la nuova e magnifica pista ciclabile onde consentir loro di imparare non solo ad evitare le macchine in sosta senza farsi male, ma anche e soprattutto come poterla utilizzare al fine di raggiungere ecologicamente le loro scuole, che presto riapriranno.

Si racconta che si sono notate lunghe code ai negozi che vendono bici in quei giorni magici…

Per i ragazzi più movimentati, è stata utilizzata la chicane della pista Trenta: è stato bello vedere come loro stessi cronometrassero le prestazioni in bici dei loro compagni durante il tragitto, ed emozione pura trasmetteva a chiunque avesse un pò di sensibilità la premiazione di quelli che raggiungevano il traguardo integri e con pochi gas di scarico respirati.

Ma le attività più significative sono state certamente quelle realizzate nella Supercondizionata sala Uniformale, per raggiungere la quale non furono risparmiati strumenti e mezzi, primo tra tutti il famosissimo Scoiattolo di cui rimarrà Imperitura Memoria negli annali di storia cittadina. 

Già in Città è in atto un’aspro dibattito per individuare l’area dove far sorgere un monumento pubblico per ricordarne il fastoso esordio, realizzato da un’artista di grido. Alcuni lo vorrebbero a Piazza Aperta alle Macchine, altri alla Pubblica Beneficenza, altri ancora al parco della Villa Che Non E’ Più Senza Sapere il Perché.

Schiere di ragazzi parteciparono attivamente, lì, in quella sala, a vere e proprie avventure nella conoscenza, degne di tristi tropici. Pronti come nuovi allievi del Gioco a studiare un algoritmo che tramutasse la cifra di prossima pubblicazione a probabilità di vincita al Superenalotto. E “decisi a rimaner fedeli allo spirito e a salvare con tutte le forze un nocciolo di buona tradizione e disciplina, di metodo e coscienza intellettuale”. Dai nativi digitali c’è da aspettarsi di tutto. 

Di quale cifra si trattava, indovinate? Ma ovviamente quella dei conti del Carnasciale! 

Ricordo ancora il suggestivo momento. Quel giorno, truppe giornalistiche, operatori free lance, blogger sconclusionati e promotori di aria fritta, si mescolarono tra i ragazzi che erano pronti con le loro macchine infernali a costruire la sestina per le giocate alla ricevitoria. Un’aurea di santità, permeava l’aere, quando appena prima che il gran visir aprisse la busta, il solito monello dell’ultima fila urlò: “Dici pure la cifra che vuoi! Ormai chi ti crede?”.

Il bisogno della propria personale titanica auto-rappresentazione, venne frustrato sul nascere. Non solo, ma il grido fu anche immediatamente sommerso dagli schiamazzi dei suoi compagni che avevano calcolato persino lo scostamento dalla realtà del dato che sarebbe stato loro fornito, ed erano pronti alla vincita. 

Ultima speranza contro il mondo senza lavoro, con pochi valori e molta autoreferenzialità, che stiamo costruendo per loro. 

Fu un vero manicomio. Un cataclisma inevitabile interruppe tutto sul più bello e si dovette rinviare a data da destinarsi. Tra qualche sospiro di sollievo e la consueta delusione.

Mentre scriviamo queste poche righe per i posteri, realizziamo quanto di incantevole sia stato fatto e che siamo ormai giunti alla valutazione del Mega Programma Estivo Galattico di Inclusione Giocosa Sperimentale. Nella certezza che offra nuovi e più congruenti spunti per rendere parimenti degno l’anno che verrà. 

Nello Pomona

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