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venerdì, Maggio 3, 2024
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Fondazione “Bellini”, la scatola vuota

ACIREALE – Lo scopo di una fondazione deve essere quello definito e descritto nell’atto costitutivo e nello statuto della stessa e deve avere un chiaro disegno programmatico che definisca su quale ambito culturale intende muoversi.

La fondazione Bellini, ad oggi, ha in comodato d’uso il teatro Bellini ridotto in macerie e non utilizzabile e il teatro Maugeri che è ancora chiuso e i lavori di recupero non ultimati. Di fatto i beni che la fondazione Bellini dovrebbe gestire, al momento e chissà ancora per quanto tempo, non sono accessibili ne utilizzabili. Ed allora ci chiediamo a cosa serve una fondazione senza che abbia alcun bene disponibile e niente fondi eccetto il lascito di un benefattore ancora da incassare? Di fatto alla Fondazione mancano i luoghi fisici dove intraprendere le proprie attività e certamente nessuno è in grado di dire con esattezza quanto gli stessi potranno essere a disposizione della città e, quindi, della Fondazione.

Inoltre c’è da considerare l’art.60 dello Statuto Comunale che disciplina la costituzione di istituzioni giuridiche esterne e che prevede, come affermato qualche anno fa d’allora consigliere comunale Antonello D’Agostino, “che siano accompagante da uno studio di fattibilità che indichi analiticamente le previsioni sul fabbisogno dei servizi e dei costi, determini le risorse organizzative, tecniche e finanziarie necessarie, stimi le entrte previste, nonchè le condizioni di equilibrio economico della gestione”. Le affermazioni in aula consiliare del consigliere D’Agostino vennero poi smentite perchè l’art. 60 dello statuto va riferimento all’art 114 degli enti locali che nulla a che vedere con le fondazioni che, invece le stesse sono regolate dal cod. civile.

Tutti passaggi che presumibilmente la fondazione non potrà rispettare per il semplice motivo che non potrà operare ne proporre nulla in assenza du luoghi fisici dove organizzare e somministrare le iniziative culturali e/o altro.

Ricordiamo, infine, che il bilancio della Fondazione, sempre secondo l’art. 60 dello statuto comunale dovrà essere approvato dal consiglio comunale. E sappiamo che per riaprire il Maugeri devono essere spesi altri 200 mila euro circa che sono in bilancio.

Non abbiamo, ovviamente, nulla da dire sul presidente Faraci e sui tanti componenti del cda, vorremmo solo capire di cosa e dove e come si dovrà occupare questa fondazione in assenza di luoghi dove agire e dove proporre le iniziative culturali. Al momento possiamo affermare che in assenza di spazi fisici e in assenza di risorse economiche abbiamo in itinere una fondazione che non ha nulla nel suo patrimonio e niente da dare per lo sviluppo e la promozione della cultura.

(mAd)

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