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Il 5 novembre non darò il mio consenso

La data del 5 novembre 2017 per le elezioni regionali è ufficiale ed è l’unico dato certo della politica regionale. Negli anni (anni) abbiamo visto alla Regione cambiare assessori, aprire e chiudere crisi senza alcuna soluzione reale, correnti piddine in lotta, il centrodestra in frantumi e il M5S in una tenace quanto sterile opposizione. Il 5 novembre si va al voto dopo aver tenuto per due anni il presidente Crocetta con il respiratore e con un “accanimento terapeutico” mai visto prima.

Come abbiamo detto qualche tempo fa la Sicilia è la Regione italiana che presenta una quantità di problematiche irrisolte, le stesse che la portano in fondo alle classifiche delle regioni italiane.  Il dato (2015) che inquieta, tra i tanti, è quello relativo alle famiglie che non riescono a risparmiare o a far fronte a spese impreviste per anno (59,7%) – Ed ancora sempre pesante il tasso di persone in cerca di occupazione. Secondo il rapporto (Eurostat) in Sicilia il tasso di disoccupazione (2016) supera il 22% ma ci troviamo ben piazzati all’ottavo posto per spesa pubblica. Misteri siciliani.

Votare la prossima futura coalizione a guida PD sarebbe davvero un atto di masochismo politico. Perché ridare fiducia ad una coalizione confusa e litigiosa dopo otto anni di governo regionale? Perché premiare quella dirigenza politica che ha prima stretto un accordo con l’ex presidente Lombardo e poi con Crocetta ha dimostrato tutta la possibile incapacità amministrativa lasciando la Sicilia nella condizioni di sempre, nelle condizioni di un’isola dimenticata da tutti, un luogo splendido risucchiato dalle solite questioni irrisolte di sempre? Impossibile votarli.

Altrettanto impossibile votare il centrodestra. Le loro presunzioni ideologiche, la loro incapacità a gestire la cosa pubblica è stata ampiamente dimostrata negli anni in tutti quei luoghi che hanno visto il rafforzamento dello status quo e nessun passo avanti in termini di sviluppo. Il centrodestra che sia berlusconiano e salviniano è invotabile per il loro carico di pesantezza ideologica e di arretratezza culturale. Dallo ius soli alle ricette economiche questo raggruppamento dimostra sempre che la loro unica politica è parlare alle pance (vuote) degli elettori. Fanno politica con i fatti di cronaca e sono assolutamente incredibili quando si rivolgono alla gente. “Un milione di posti di lavoro” è l’esempio più evidente della demagogia nazional populista di un centrodestra senza idee sempre accondiscendente con la finanza internazionale e con le ricette iperliberiste.

Il Movimento 5 Stelle proverà a vincere le elezioni e governare la Sicilia. Un modo come un altro per comprendere meglio le capacità amministrative e di governo del movimento grillino, ma forse anche un altro possibile esempio di incapacità a trovare la sintesi all’interno dello stesso movimento. Fuori dalla protesta e dalla demagogia un movimento verticistico (fidatevi di me), non è votabile perché non è possibile convincersi che un movimento di confusione politica possa guidare con efficienza una regione complessa come la nostra. Non siamo interessati a conoscere gli scontrini di spesa dei vari deputati e non siamo interessati a comprendere come e dove si faranno le primarie (online?). Ci interessa la capacità amministrativa e un movimento che possa e sappia darsi un’organizzazione chiara e plurale dove uno vale uno e non uno vale per tutti. Invotabili.

La sinistra si schiererà con il PD? Spero di no ma anche se corresse da sola porterebbe alla Regione spiccioli di consenso fuori dalla pressione clientelare ma non basterà ne a governare e, temo, neanche a portare qualche deputato tra i banchi dell’Ars. Ed è ancora poco. Potrebbe essere anche assai possibile che la sinistra si spaccherà in varie cespugli in nome della purezza e dell’ottusa percezione della verità assoluta.

Il 5 novembre sarà davvero complesso e arduo consegnare il proprio consenso. Al momento rimane solo lo sconforto e nulla più.

(mAd)

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