Non doveva aprirsi quel cancello: un giorno funesto per la città, la notizia di una giovane vita spezzata da un gesto insano non è bastata a far desistere coloro che l’hanno voluta consegnare alla città come coronamento di un periodo di “grande splendore”.
Ora ci ritroviamo con l’orrendo pietrisco che sembra rifiuto di cava ovunque e non solo dove era destinato e con i supporti ad alveoli e le botole di fuori per far inciampare la gente, un pantano al posto della fontana di Aci e Galatea, un impianto elettrico che funziona a giorni alterni, un impianto di irrigazione che funziona malissimo, le piante malate che crollano e quelle sane martoriate, i muri di lava intonacati con il plastico, le colonne di pietra bianca “rimodernate” con i colori, l’ottone degli stemmi dipinto con lo smalto dei cancelli.
Ringraziamo Dio che la rovinosa caduta del ramo di alcuni quintali non abbia provocato vittime umane, ma non si può essere sempre fortunati, bisogna prevenire perchè certe tragedie sarebbero davvero intollerabili.
Chiudete quel cancello, non si offenda più la dignità di una Città più volte calpestata. Spetterà al Sindaco ed alla sua Giunta fare le opportune valutazioni ed agire nell’interesse della città e contro di chi si è beffato di essa.
