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mercoledì, Maggio 15, 2024
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Inside out: oltre un semplice film di animazione

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Inside out è uno di quei film che non ti aspetti, talmente ti sorprende in positivo. E’ un film d’animazione e questo può far storcere il naso a coloro che ritengono il genere roba da bambini, non c’è dietro il regista pazzesco che sforna un capolavoro dietro l’altro, né tantomeno l’attore o l’attrice strafigo/a che non ne sbaglia uno.
Però è un film bellissimo lo stesso.
Innanzi tutto, merita di essere visto per la geniale intuizione del suo contenuto: cercare di rappresenatare – senza tediare lo spettatore con elucubrazione di carattere scientifico – i processi della mente, nel caso specifico quella di una undicenne, attraverso la simpatica personificazione delle emozioni. C’è Gioia che è un po’ la leader e cerca sempre di far sì che i ricordi che si imprimeranno nella Memoria a Lungo Termine (ebbene sì, vengono anche utilizzati dei termini tecnici) siano i più felici possibili. C’è poi Tristezza che è blu ( e qui entra in gioco il significato anglosassone relativo alla maliconia e alla tristezza), Rabbia dal colore rosso, Disgusto verde e Paura viola. Il teatro di questi simpatici cinque protagonisti è la mente, che tra una discussione e l’altra cercano a turno di controllare. Poi c’è l’Inconscio, dove vanno tutti i rompiscatole, le Isole che riguardano i ricordi primari (la famiglia, gli amici, le passioni), la memoria base, l’amico immaginario e il treno dei pensieri che si costruisce cammin facendo.
Insomma, di giorno in giorno le suddette emozioni cercano di gestire gli eventi nella mente della bambina che si troverà ad affrontare un importante cambiamento nella sua vita, proprio in un momento decisamente delicato come quello preadolescenziale.
Sarà difficile, sarà dura per le simpatiche emozioni gestire tutto questo, soprattutto far comprendere alla protagonista che ad un certo punto bisogna essere pronti a “demolire” tutte quelle certezze che l’avevano sostenuta nella prima parte della sua vita. Sarà difficile, insomma, far comprendere che ciò rappresenta un passaggio inevitabile, fondamentale per la costruzione di nuovi luoghi, in questo caso isole, che la caratterizzeranno nel suo percorso di crescita.
Insomma, questo film bisogna andare a vederlo, soprattutto se si è genitori di pre e adoloscenti e bisogna vederlo insieme, perché certi passaggi vanno a volte chiariti. Bisogna , inoltre, munirsi di fazzolettini perché ci si commuove e non bisogna vergognarsene, come ci insegnano le emozioni. Infatti, alla fine del film, si uscirà avendo appreso una grande lezione: mai sforzarsi di censurare le proprie emozioni. Anche quando si è tristi e si avrebbe proprio voglia di piangere bisogna proprio farlo. Il pianto ha una funzione catartica, purificatrice della mente e quasi sempre è poi portatore di gioia.

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