İstanbul escort bayan sivas escort samsun escort bayan sakarya escort Muğla escort Mersin escort Escort malatya Escort konya Kocaeli Escort Kayseri Escort izmir escort bayan hatay bayan escort antep Escort bayan eskişehir escort bayan erzurum escort bayan elazığ escort diyarbakır escort escort bayan Çanakkale Bursa Escort bayan Balıkesir escort aydın Escort Antalya Escort ankara bayan escort Adana Escort bayan

domenica, Maggio 5, 2024
Google search engine
HomeNewsIPAB OASI CRISTO RE E IL SILENZIO CHE FA PAURA.

IPAB OASI CRISTO RE E IL SILENZIO CHE FA PAURA.

In questi giorni si è parlato tantissimo di ZTL , è giusto, è sbagliato, sarà il tempo a darci le risposte che oggi non troviamo.
Nel frattempo abbiamo conosciuto una opposizione che onestamente a me personalmente non piace ma sappiamo che ogni cosa è questione di sensibilità.

Sento dire che la politica è una cosa e i rapporti umani sono un’altra cosa. Sarà! Ma credo che l’arroganza non abbia mai portato nulla di buono e che la buona educazione debba prescindere dall’una e dall’altra cosa ma è sempre un mio personale pensiero che non voglio imporre a nessuno e visto che siamo in una società civile, ognuno si comporti come meglio crede.

In tutto questo trambusto, c’è un luogo dove il tempo scorre inesorabile ed è all’Ipab Oasi Cristo Re.

Cari lavoratori, sappiate che noi non vi abbiamo dimenticato e ogni giorno ci sentiamo impotenti davanti alla vostra disperazione.
Certamente, a loro che da 44 mesi vivono, anzi sopravvivono senza stipendio, ci credo che non importa nulla della ZTL, ma figuriamoci, mentre importa tantissimo, come ogni giorno si devono sbattere la testa per portare a casa un pò di pane, come pagare la casa e le bollette. A loro interessa questo.

Ogni volta che li incontro, le loro parole sono: “Mi hanno tolto la dignità di padre, di nonno, di capofamiglia, mi hanno tolto la serenità di poter godere di quel poco che con uno stipendio dignitoso potevo avere”.
Come dargli torto se non importa loro nulla della ZTL, ormai non hanno più forze forse, neanche per combattere e i loro occhi dicono più di tante parole.

Nessuno in questi giorni ha mai speso una parola di solidarietà verso queste persone che ogni giorno si disperano, lasciati soli e nel più totale silenzio.

A volte, basterebbe pure una visita di solidarietà, una parola amica, forse chissà se non fosse per il pudore che ci blocca , non sarebbe neanche male abbracciarli e far sentire loro la nostra solidarietà.

I lavoratori, sono sempre li, silenziosi, coperti di umiltà e senza più lacrime.

(Graziella Tomarchio)

RELATED ARTICLES
- Advertisment -
Google search engine

Most Popular

Recent Comments