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La scrittrice Rita Caramma, presenta ad Acireale il suo ultimo lavoro letterario “Tecla”

“Ma chi ti successi?” – le chiese Giovanna.
” Nenti mi successi, sono caduta”

Giovanna stava per replicare, ma guardando gli occhi smarriti e pieni di terrore di Tecla capì che era meglio non aggiungere altro, forse era meglio non sapere. In fondo non era questo che le avevano insegnato i suoi genitori? “Megghiu quannu non si vidi e non si senti nenti”.
(Tratto da “Tecla” di Rita Caramma)

In un incatevole luogo, “Mirto”, sito nel centro storico di Acireale, la nostra scrittrice Rita Caramma ieri sera ha presentato il suo libro, in versione aggiornata, “Tecla”.
Relatrice la giornalista Gabriella Puleo.
Ho scritto “nostra” perchè sin dal primo istante in cui ha iniziato a parlare del suo libro, nella scrittrice e giornalista si evidenzia il suo rapporto con la nostra lingua, “il dialetto”, che ha inserito amabilmente in alcune parti del suo racconto e da cui traspare tutto l’amore per la sue radici, affermando che non bisogna mai perdere le proprie tradizioni perchè sono queste che ci legano profondamente alla nostra terra. Riportando alcune parole in dialetto, la scrittrice, ha dato maggiore espressivitĂ  alle emozioni di Tecla e ha affermato che “sarebbe tempo che si introducesse lo studio del dialetto nelle scuole, perchè bagaglio culturale di ognuno di noi, segno che ci identifica e che ci rende appartenenti ad un luogo e ad un tempo, dandoci la possibilitĂ  di tramandare la nostra cultura, i nostri pensieri e i nostri sentimenti, così come si può rivedere nel personaggio di Tecla.”.

“A picciuttedda Tecla”, ricca di bellezza interiore, attraverserĂ  durante tutta la sua vita tanti disagi emotivi e personali, iniziati sin dalla sua tenera etĂ  quando perse la madre e dovette vivere con un padre violentissimo e costantemente ubriaco che picchiava continuamente lei e il fratellino Saro solo per sfogare le sue ire, la sua rabbia e l’nsoddisfazione della sua inutile vita.
Un racconto che si sviluppa nel periodo antecedente alla 1°Guerra Modiale e la fine della stessa e che vede protagonista questa giovane ragazza pura di sentimenti ma con tanti dolori accumulati sin da piccolissima.
Una ricerca costante, forse piĂą che della felicitĂ , di una serenitĂ  interiore che purtroppo non ha mai trovato.

Tecla è uno spaccato di vita in cui sicuramente molte donne si possono riconoscere, quelle stesse donne che vivono constantemente il dramma della violenza domestica, sia fisica che psicologica ed è soprattutto uno spunto di riflessione su alcuni temi che ogni giorno ci assillano, facendoci a volte sentire impotenti. Perchè le violenze, in ogni loro forma, alle donne, ai bambini e a chiunque le subisca, non sono giustificate da nessun fine e ledono la dignitĂ  e si spera che non rimangano mai in silenzio tutti coloro che sono sottoposti a tali umiliazioni fisiche e dell’anima, perchè il silenzio aiuta sempre e solo il carnefice.

Tecla non ha mai permesso alle sue sofferenze , alle violenze subite e all’amore mai ricevuto, di intaccare minimamente il suo animo ed è stata un esempio di vita per il modo in cui ha affrontato tutto, portandosi sulle spalle un bagaglio pesantissimo, mantenendo comunque quella bellezza e ricchezza interiore che l’hanno portata ad amare la vita. L’ abbandono della casa paterna in giovanissima etĂ , insieme al fratello, è stato semplicemente dettato dalla necessitĂ  di libertĂ  e di salvezza da una vita che le era sempre stata contraria.

Una serata emozionante per raccontare la bellezza e la delicatezza del lavoro della scrittrice Rita Caramma, che conta una lunga carriera letteraria.

– Per la poesia ha pubblicato : “Nella mia ricca solitudine” ( Il filo – Roma – 2005); “Retrospettive dell’inquietitudine” ( Zona – Arezzo – 2008); ” Ti parlerò d’amor” (Drepanum – Trapani -2016); “Parole di carta, parole di cartone” ( Youcanprint – 2018).

– Per il teatro: ” Una vestale di nome Ginevra” ( Zona -2010);
“Respiri migranti” ( CR – Acireale -2018) di cui ha curato pure la regia.

– Ha scritto inoltre le favole in rima, “Gelsomina” ( Youcanprint – 2018) e “Il ragno” ( Arteincircolo – 2007).

Ha curato diverse antologie di poesie e racconti. Nel 2014, viene inciso un cd, ” Era un tempo” , con 14 sue poesie musicate e cantate da Gesuele Sciacca e Danilo Greco.

Ha ricevuto numerosi riconoscimenti a livello nazionale, fra questi, nel 2010 le è stato conferito il premio “Ercole Patti” per il suo impegno culturale.

Graziella Tomarchio

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