İstanbul escort bayan sivas escort samsun escort bayan sakarya escort Muğla escort Mersin escort Escort malatya Escort konya Kocaeli Escort Kayseri Escort izmir escort bayan hatay bayan escort antep Escort bayan eskişehir escort bayan erzurum escort bayan elazığ escort diyarbakır escort escort bayan Çanakkale Bursa Escort bayan Balıkesir escort aydın Escort Antalya Escort ankara bayan escort Adana Escort bayan

giovedì, Maggio 2, 2024
Google search engine
HomePoliticaL'eredità del sindaco Barbagallo

L’eredità del sindaco Barbagallo

l'eredità

L’Eredità che incassa l’amministrazione Barbagallo​ è impegnativa. Vent’anni di cattivo governo cittadino hanno portato la città a non avere più risorse ne vocazioni.

Anni di silenzio dove l’attenzione dei cittadini era certamente meno importante e sicuramente assai meno vivace. Insomma anni bui dove lentamente e inesorabilmente siamo andati in malora. I limoneti, le Terme, la Pozzillo, le strutture pubbliche: teatro Maugeri, Cittadella del carnevale. A questi si sono sommati il marciapiede di corso Umberto, il Palazzo del Turismo, la villa Belvedere.

Molti diranno il canidato sindaco Barbagallo sapeva che avrebbe trovato una città con molte difficoltà, sapeva tutto ciò e meglio di lui lo sapeva l’onorevole Nicola D’Agostino​. Non è una buona critica perchè essere a conoscenza che la città è in ginocchio non deve significare che bisogna disinteressarsene o, addirittura, ritirarsi dalla vita pubblica. Al contrario bisogna esserci e mettere il triplo dell’impegno.

Oggi possiamo anche credere nell’impegno ma siamo dubbiosi sulla determinazione al cambiamento. Troppa “timidezza” da parte dell’amministrazione Barbagallo, troppa mediazione con i vecchi logori poteri lobbistici, troppi silenzi per fatti che avrebbero meritato clamore e troppa continuità con una politica lenta, farraginosa, piena di carte, gelosie e impreparazione.

Per il 2015 ci aspettavamo (dopo il rodaggio -cit-) un anno di ricostruzione e di cambiamenti potenti, così non è stato ad eccezione del presidente della fondazione del carnevale Antonio Coniglio​ che candidamente ha dichiarato: “Ho chiuso la Cittadella del Carnevale, ripartiremo con più sicurezza”. Il segnale del cambiamento è quindi arrivato per la più classica tradizione acese: il carnevale. Bene ma non basta.

Accelerare la macchina, recuperare una vocazione, strutturare un progetto di città è urgente anche se sarà difficile ripartire dal momento in cui tutte le vocazioni cittadine sono già andate, irrimediabilmente, in malora.

(mAd)

RELATED ARTICLES

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

- Advertisment -
Google search engine

Most Popular

Recent Comments