“Giovedì 22 alle ore 16 nasce SiciliaFutura. Ci vediamo alla Terrazza Ulisse, in viale Ulisse 10-12 (circonvallazione di Catania, vicino Ognina).”
Questo sms, sta in questi istanti giungendo nei telefonini dei sostenitori, ammiratori o semplicemente amici di Nicola D’Agostino.
Giovedi assisteremo al risultato di questo lungo e tormentato travaglio.
Nicola D’Agostino è entusiasta, per dirla in gergo da movida “carico”.
Da quando ha preso le distanze da Raffaele Lombardo ed ha intrapreso quel percorso che dall’UDC lo ha poi fatto affacciare nel mondo progressista, quel mondo che ritengo, come chi lo conosce, più vicino al suo pensiero ed al suo sentire politico.
Abbiamo assistito all’evoluzione dell’uomo e del politico, un politico che ha demandato le scelte della sua “corrente” ai saggi di Cambiamo Acireale, a Salvo Nicotra, Nino Oliva e tanti altri, che ha candidato a sindaco di Acireale, la sua città, Roberto Barbagallo, dopo che quest’ultimo ha vinto le primarie e ponendolo a capo di una compagine variegata politicamente, ma compatta nello scopo comune di riscattare Acireale da vent’anni di becera destra che l’ha schiacciata dalla passata opulenza all’attuale disagio.
Il cammino progressista lo ha portato insieme all’On. Salvatore Cardinale già Ministro delle Poste e vecchio politico siciliano a creare questa nuova forza progressista dalla fusione della esperienza di Sicilia Democratica fondata dal compianto on. Lino Leanza ed il Patto Democratico per le Riforme dello stesso Cardinale.
Politicamente Nicola D’Agostino lo conosciamo, il suo dinamismo, il suo carisma, il suo seguito, la sua capacità di smuovere masse e creare megaraduni, un leader certamente, forse l’unico attualmente nella provincia di Catania.
Sarò alla terrazza Nettuno, cominceremo ad osservare cosa ci offrirà la politica locale nella prossima (quando?) competizione per l’ARS, sia nell’area progressista sia nella rinascente destra: in quanto non possiamo demandare la politica a chi ne fa negazione con proclami populisti e forcaioli sperando di pescare nel malcontento e nell’ingenuità delle persone.
(santodimauro)