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NON È STATO… la mafia

Onorévole rifacimento del lat. honorabĭlis ( Degno d’onore, onorato, che gode alta reputazione (per meriti, dignità, grado, nobiltà, ecc.):In Italia e in altri paesi a regime parlamentare, per calco dell’ingl. the Honourable), è appellativo riservato ai membri del Parlamento, deputati e senatori (abbreviato di solito in on.)
questo per il vocabolario Treccani è la definizione a cui siamo abituati, e con cui siamo soliti rivolgerci ai politici che hanno avuto un seggio in Parlamento o all’assemblea regionale siciliana, che ,unico consiglio regionale italiano, adotta il termine per i suoi eletti.
Poi esiste la cronaca giudiziaria, come quella della recente inchiesta “ Aquilia”, antico nome attribuito alla citta di Acireale che ha recentemente scombinato le carte dei clan mafiosi che operano nel territorio delle Aci, determinando l’arresto di molti esponenti di spicco dei cosiddetti “gruppi di Acireale” e di Acicatena e tra i cui arrestati spicca anche l’onorevole Pippo Nicotra, per la verità ex onorevole, ma in terra di Sicilia, dove il rispetto è sacro, si resta onorevole a vita, tanto nella vita di ogni giorno tra saluti e inchini, quanto nelle intercettazioni ambientali e nelle dichiarazioni dei pentiti.

Raffaele Nicotra detto Pippo, ex Sindaco di Acicatena compare numerose volte nelle 370 pagine dell’ordinanza che ha ridimensionato pesantemente la mafia della nostra città, le accuse sono quelle riservate ai colletti bianchi ed ai politici, da quando un magistrato visionario di nome Giovanni Falcone nel lontano 1987 alla fine del maxiprocesso teorizzo una fattispecie di reato che definisse meglio il ruolo dei fiancheggiatori esterni all’associazione mafiosa ma che ne incentivavano l’azione criminale, utilizzando il proprio ruolo nella società.

Ne venne fuori un reato “anomalo” a cui la politica nei trent’anni successivi non ha mai voluto rendere dignità giuridica propria, aprendo spesso ad interpretazioni giurisprudenziali che ancora oggi costringono i Pubblici Ministeri a muoversi in una “ terra di mezzo” in cui spesso si rischia di compromettere accuse pesantissime nei confronti di soggetti che rivestono un ruolo fondamentale per le mafie nazionali, ruolo che un pentito eccellente in una deposizione riassumeva con una semplici frase “ …Dottore senza i politici noi mafiosi saremmo rimasti solo sciacalli”.

L’ordinanza ripercorre le vicende del 1993 in cui Nicotra Sindaco di Acicatena fece di tutto per impedire che i necrologi di un mafioso eccellente, venissero rimossi come ordinato dal Questore dell’epoca, andando poi personalmente a rendere omaggio al defunto nel cimitero locale e determinando poi lo scioglimento del comune di Acicatena per mafia, si parte da lì ripercorrendo ,elezione dopo elezione, decine di dichiarazioni in cui “l’onorevole” viene chiamato in causa per la ricerca dei voti, consensi , presumibilmente, pagati in contanti o con favori da restituire successivamente e chiesti a numerosi esponenti della criminalità organizzata acese, in qualche caso i voti sarebbero stati presumibilmente ricambiati con promesse di interventi sul piano regolatore, con forniture di carne presso i propri supermercati o con posti di lavoro veri o presunti.

Non entro nel dettaglio delle interlocuzioni, perché le intercettazioni , pur restituendo un quadro desolante non mi appassionano, ma spesso nel testo coprendo i nomi dei colloquianti sarebbe difficile distinguere il mafioso dal politico e viceversa, un po’ come il paradosso dell’intelligenza artificiale, riconosciuta di fatto nel momento in cui l’interlocutore inconsapevole che ascolta il computer e l’uomo non riesce più a comprendere quale dei due sia umano e quale elettronico.

I voti si comprano e purtroppo non è una novità, ma quando si chiedono ,come si evince dalle accuse che dovranno essere dimostrate nel processo ,a soggetti che hanno alle spalle un’organizzazione criminale sanguinaria come il clan santapaola, allora qualche riflessione bisognerà pur farla, persone del calibro di Santo La Causa, incontrate durante la latitanza o boss locali a cui rivolgersi anche per procurare voti per sé o per altri esponenti politici locali, sono soggetti con scie di sangue alle spalle, che hanno distrutto intere famiglie nella Catania infernale degli anni 80, in cui Giornalisti, Magistrati ed esponenti delle Forze dell’Ordine perdevano la vita nel tentativo d’insegnare a noi studenti delle scuole medie, che un’altra Catania era possibile, gettando le basi di un’antimafia perbene incarnata in migliaia di Cittadini onesti.

Chiedere i voti a questa gente, incontrarli di nascosto, trattare il prezzo dei singoli voti non è materia “onorevole”, è solo infamità che, qualora dimostrata in sede penale, renderebbe il termine “onorevole” un eufemismo di cui , probabilmente, ci libereremo presto.

(Fabio D’Agata)

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