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Non mi piego e non mi lascio coinvolgere in questo ridicolo coro di w il Re

povertàLa notizia è questa. ACIREALE, QUASI 2 MILIONI DI EURO PER IL RECUPERO DEL COMMISSARIATO E DELLE CHIESE DI SAN MICHELE E DI ACI PLATANI. LUNEDI’ SARANNO PRESENTATI I TRE PROGETTI. Questa notizia ve accompagnata da una riflessione.

Non riconosco come buone pratiche politiche ne lanciare bandi per il recupero delle chiese, ne tantomeno quello di parteciparvi. Il clero, la borghesia paternalista e ipocrita e la politica in un abbraccio eterno producono e mantengono una storia fatta di piccole elemosine e di grande controllo sui corpi, sulle menti, sul consenso.
Non condivido l’utilizzo di soldi pubblici per il recupero di beni immobiliari privati che siano dei nobili, che siano della chiesa. Se poi i beni di cui parliamo sono stati edificati prima del concordato, allora mi indigno ancora di più.
Trovo indescrivibile e tragico allo stesso tempo che una Regione come la Sicilia, un luogo dove la corruzione, l’evasione fiscale, le mafie hanno infestato il territorio, un luogo dove la disoccupazione non è più calcolabile, dove si torna ad emigrare, dove da troppo tempo non vi è più edilizia popolare, dove il lavoro nero, quello minorile, quello sottopagato e quello irregolare sono l’unica possibilità di sopravvivenza, in questo luogo inquinato e morente, si spendono risorse per ristrutturare le chiese. E non certo perchè le chiese non sono degne di interesse, al contrario lo sono: per il loro dato architettonico, per quello del culto. Vivere in un Paese con piena libertà di culto è per me un dato importante, un significativo aspetto di rispetto e di serena convivenza e, perchè no, di democrazia, ma non condivido che le chiese della Diocesi siano recuperate con denaro pubblico, non trovo comprensibile aiutare chi ha risorse e denaro da riempire un oceano.
Ma lo capisco in un luogo del meridione dove si è stati allevati con pane e rispetto per il potere, la mia dimensione, le mie riflessioni possono sembrare blasfeme, astruse,non condivisibili. Lo stesso non svendo il mio pensiero e rimango basito quando leggo che milioni di euro andranno a sistemare le chiese piuttosto che dirigersi a sanare le tante situazioni di povertà e dolore che allignano nella nostra terra.
Tengo lo sguardo ad altezza uomo e vedo gli occhi dei miei simili, perchè a stare troppo con gli occhi al cielo si perde l’orientamento e la consapevolezza delle necessità umana.
Toglietemi la residenza ma io non ci sto. Non rispetto l’ordine non scritto che chiesa e potere sono inattaccabili e continuo a custodire il mio sogno: istituzioni vicine ai bisogni della gente, risorse per promuovere una vita dignitosa per tutti.

(mAd)

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