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HomePoliticaNota dell'On. D'Agostino del 17.04.2016

Nota dell’On. D’Agostino del 17.04.2016

nicola e salvo

IL 25 APRILE, LA FESTA DEI FIORI ED UN PD DI DOGANIERI POVERO DI IDEE

È triste sapere che la direzione provinciale di un partito, importante a livello nazionale, si riunisca una delle poche volte l’anno per provare a discutere di cose serie e che, nulla concludendo, ripieghi in una polemica contro la Festa dei Fiori di Acireale utilizzando come mezzo il sottoscritto.

Il Pd ha strumentalizzato una bella iniziativa per ottenere il nulla e spacciarlo per risultato politico; ha usato l’Anpi per soddisfare la propria necessità di alimentare rancori e complicare sempre le cose.

A tratti ho avvertito con orrore: fanatismo, invidia, bigottismo, ipocrisia. Se sono veri alcuni fatti e alcune terminologie che mi raccontano, si dovrebbero vergognare.

Ho capito che è un fatto personale e che il problema sono io. Sarà così fintanto che non molleremo e dichiareremo la resa, perché l’umiliazione della sconfitta elettorale subita dal Pd ad Acireale non passa e la vendetta la si ottiene solo con atti di vigliaccheria. Questo è lo stesso Pd rappresentato due anni fa dai medesimi deputati compagni di merenda di Catanoso al ballottaggio: alla faccia dell’antifascismo! Questo partito di doganieri che non riesce a fare un passo in avanti…

Beh, non accadrà che molleremo sulle nostre idee, noi non facciamo un passo indietro e difendiamo le nostre scelte: cioè resistiamo! Non abbiamo avuto paura di atti di intimidazione mafiosi, figuriamoci se possiamo temere queste sciocchezze. Una ostilità che è figlia di pregiudizi e che sfocia nella censura e in comportamenti squadristi. Insopportabile se non fosse che chi governa deve sopportare anche le provocazioni.

Le scelte operate e altre che verranno disturbano in un certo ambiente. Perché ci appropriamo di argomenti che alcuni ritengono di proprietà esclusiva. Da ridere!

Perché non si poteva partecipare insieme alla manifestazione della mattina, peraltro storica e di intitolazione di una piazza al XXV Aprile?

Perché non si applaude, a scena aperta, ad una Amministrazione che per la Festa della Liberazione sta facendo più di tutte le classi politiche che la hanno preceduta? Compresa quella di sinistra che alla fine degli anni 90 non ebbe la stessa intelligenza, la stessa forza e la stessa sensibilità.

Parleranno i fatti: sarà una grande Festa dei Fiori che celebrerà al meglio anche il 25 aprile. La gente vedrà, capirà, boccerà i tentativi di discreditare una intera comunità rintanandosi sotto le sottane delle autorità e approfittandosi di ruoli che dovrebbero essere onorevoli.

Che squallore! Che orribile conformismo!

Capisco il punto di vista del Prefetto: la soluzione proposta è ottima. Noi che, come il Prefetto, siamo una istituzione e dobbiamo avere più senso di responsabilità di altri, pensiamo non valga la pena tenere aperta una polemica sul nulla. Mi sembra perfetto che anche l’Anpi nel pomeriggio partecipi alle Festa dei Fiori con noi acesi, è il modo migliore per capire che nell’atmosfera (paracarnascialesca) di questa nuova manifestazione non c’è nulla di irriverente. Noi non avremo problema a concedere, a quei politici che si sentono i depositari unici della memoria della Liberazione, anche un quarto d’ora di popolarità. Poi scompariranno dalla scena, tristemente, come sempre succede agli arroganti e a chi ha piccole parti nella commedia.

Il rispetto nei confronti della nostra Storia, delle vittime del fascismo, degli eroi della Resistenza non è di esclusiva di alcuno e noi stiamo onorando il 25 aprile, come MAI nessun altro ha fatto in questa città in 71 anni, intitolando una piazza in pieno centro storico.

Non credo serva aggiungere altro. Rimane solo il rammarico per polemiche inutili ed esagerate. Ma siamo davanti a due grandi eventi: la Festa dei Fiori e la inaugurazione di Largo XXV Aprile. Due successi di questa esperienza politica che non possono essere macchiati dal risentimento e dal senso di frustrazione di qualcuno.

W il 25 aprile e W la Festa dei Fiori. Insieme! Come avevamo detto.

(sdm)

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