Il 20 novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.La data ricorda il giorno in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò, nel 1989, la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Sono oltre 190 i Paesi nel mondo che hanno ratificato la Convenzione. In Italia la sua ratifica è avvenuta nel 1991.
Nonostante vi sia un generale consenso sull’importanza dei diritti dei più piccoli. Ancora oggi molti bambini e adolescenti, anche nel nostro Paese, sono vittime di violenze o abusi, discriminati, emarginati o vivono in condizioni di grave trascuratezza. Le Nazioni Unite hanno affidato all’UNICEF il compito di garantirne e promuoverne l’effettiva applicazione nei 194 Stati che l’hanno ratificata.
secondo i dati unicef:
Dal 1990 il tasso di mortalità infantile sotto i cinque anni è stato quasi dimezzato, passando dai 12,6 milioni di decessi annui del 1990 ai 6,3 milioni del 2013.
Polmonite (seppure
in netto calo in questi ultimi anni), diarrea e malaria restano le singole cause principali di morte, mentre quasi la metà (il 45%) di tutti i decessi sotto i cinque anni ha come concausa la malnutrizione.
Tra il 1990 e il 2012, il numero di bambini privi di accesso alla scuola primaria è diminuito di oltre il 40%, scendendo da oltre 100 (1990) a 57 milioni nel 2011. La qualità dell’insegnamento è però l’ostacolo principale: almeno 250 milioni di bambini non sono ancora in grado di leggere, scrivere e far di conto, che vadano a scuola o meno.
L’iscrizione alla scuola materna, fondamentale per l’apprendimento nella loro vita, è passata dal 27% del 1990 al 54% del 2012, mentre ancora molti paesi devono raggiungere il traguardo dell’istruzione secondaria universale.
Ogni anno oltre 100 milioni di bambini vengono vaccinati. Ciononostante, ancora il 20% della popolazione infantile mondiale – quella più povera – non riceve regolari vaccinazioni pediatriche. Dal 1988 i casi di polio nel mondo sono diminuti di oltre il 99%
Grazie alla diffusione dei programmi per prevenire la trasmissione da madre a figlio dell’HIV, le infezioni da HIV nei bambini sotto i 14 anni si sono ridotte di oltre la metà. Attualmente si registra un importante movimento a livello globale contro le mutilazioni genitali femminili: circa 10.000 comunità locali e 8 milioni di persone in 15 Stati hanno dichiarato la propria volontà ad abbandonare questa pratica dannosa. Il numero di bambini tra i 5 e i 17 anni coinvolti nel lavoro minorile è diminuito di circa un terzo dal 2000 a oggi, ma un bambino su quattro nei paesi meno sviluppati lavora. Complessivamente 168 milioni di bambini sono ancora costretti a lavorare.
La quota della popolazione mondiale che vive con meno di 1,25 dollari al giorno si è ridotta dal 47% del 1990 al 20% del 2010.
La povertà colpisce soprattutto i bambini, creando un ambiente che non ne favorisce il sano sviluppo e mina le loro opportunità di vita. Circa la metà (47%) delle persone che vive in condizioni di povertà estrema nel mondo ha meno di 18 anni.
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